Il Gup del Tribunale di Napoli Nord ha rinviato a giudizio il sindaco di Casapesenna, Marcello De Rosa per i reati di “attentato contro i diritti politici del cittadino” e “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”. Secondo la Procura di Napoli Nord, De Rosa avrebbe costretto nel 2015 l’allora consigliere comunale Sebastiano Cilindro a presentare le dimissioni, arrivando a protocollare al Comune una lettera di dimissioni di Cilindro, che quest’ultimo ha sempre disconosciuto. Dopo le pressioni Cilindro si dimise. Le indagini sono partite proprio dalla denuncia dell’allora consigliere comunale. Cilindro decise di ricorrere all’autorità giudiziaria dopo che il sindaco De Rosa si era presentato a casa sua con altri tre consiglieri intimandogli di rassegnare le dimissioni. De Rosa voleva che Cilindro lasciasse l’Assise in quanto il padre del consigliere era stato arrestato per presunte collusioni con il clan di Michele Zagaria (poi assolto definitivamente dall’accusa). Le indagini sono state effettuate dalla Squadra Mobile di Caserta, che ha intercettato De Rosa, accertando come il sindaco si fosse “adoperato” al fine di indurre i dipendenti a rendere false dichiarazioni alla Polizia Giudiziaria in ordine alla vicenda relativa alle dimissioni di Sebastiano Cilindro e come “tali dimissioni furono evidentemente ottenute all’esito di condotte minacciose poste in essere dallo stesso sindaco, il quale pur di raggiungere il suo scopo (ottenere le dimissioni di Cilindro) avrebbe indotto i suoi collaboratori a compiere una serie di irregolarità come la protocollazione di una lettera di dimissioni non firmata e non proveniente dall’interessato”.
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