Movimentata perquisizione nel carcere di SALERNO, da tempo al centro delle cronache per il continuo ripetersi di eventi critici tra le sbarre. Gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno infatti esaminato e perquisito ogni anfratto delle Sezioni detentive del carcere trovando in alcune celle diversi telefoni cellulari perfettamente funzionanti. A darne notizia è Emilio Fattorello, Segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
“La situazione nel carcere di Salerno è esplosiva. Durante la recente visita del Capo Dipartimento Francesco Basentini si sono verificati in carcere diversi eventi critici. Un nostro poliziotto è stato oggetto di sputi, da parte di un detenuto rivoltoso trasferito da Carinola per ordine e sicurezza, Il ristretto ha sputato sangue contro l’Agente. Poi, nel corso di una perquisizione straordinaria all’interno del carcere, i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato dieci telefoni cellulari, tutti funzionanti. Un plauso alla Polizia Penitenziaria di Salerno per l’attenta ed accurata perquisizione fatta con successo, ma la situazione è allarmante sotto il profilo della sicurezza e servono urgenti provvedimenti ministeriali il SAPPE rinnova la richiesta al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria interventi concreti come, ad esempio, la dotazione ai Reparti di Polizia Penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica per contrastare l’indebito uso di telefoni cellulari o altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani”, aggiunge Fattorello.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, sollecita Ministro e Capo DAP a intervenire: “Questa di Salerno è l’ennesima serie di eventi critici che accadono nel carcere. I detenuti evidentemente sono convinti non di essere in una struttura detentiva a scontare una pena ma in un albergo, dove possono fare ciò che preferiscono… Ed è grave che la recrudescenza degli eventi critici in carcere si è concretizzata proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria. Al collega contuso va la nostra vicinanza e solidarietà ma la situazione nel carcere di Salerno resta allarmante e la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. Ma è evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie di Salerno”.
Articolo pubblicato il giorno 28 Novembre 2019 - 10:52