“Bisogna compiere insieme tutti gli sforzi, nel tempo ancora disponibile dalla proroga della CIGS, per utilizzare al massimo le opportunita’ messe a disposizione da questo strumento per una gestione non traumatica degli esuberi”. E’ quanto sottolinea in una nota Jabil Ciruit Italia, multinazionale delle Tlc con stabilimento nell’area industriale di Marcianise (Caserta), che il 24 giugno scorso ha annunciato 350 esuberi su un totale di 706 lavoratori, “per effetto della crisi del manufacturing in Italia nel settore dell’elettronica”; passo “indispensabile – scrive l’azienda – per salvaguardare l’operativita’ e l’esistenza del sito di Marcianise in un contesto di mercato altamente concorrenziale. Agli esuberi dovrebbe seguire, secondo la Jabil, la ricollocazione dei lavoratori licenziati in altre realta’ produttive; operazione, quest’ultima, gia’ realizzata con risultati alterni negli anni scorsi, in particolare dopo l’acquisto da parte della Jabil del ramo d’azienda della Ericsson con l’assorbimento di centinaia di lavoratori del sito di San Marco Evangelista. Da allora sono oltre 200 gli addetti fuoriusciti dalla Jabil, ricollocati, o che hanno usufruito di un esodo incentivato senza ricollocazione. Nella nota, Jabil conferma dunque la volonta’ di proseguire per la strada annunciata, nonostante i sindacati abbiano piu’ volte chiesto di recedere dall’intenzione di licenziare,e abbiano preteso qualche certezza in piu’ sulle aziende in cui ricollocare gli addetti in esubero. Il 17 settembre scorso e’ stata prorogata la Cassa Integrazione straordinaria in deroga per i lavoratori Jabil, strumento che scadra’ il 10 novembre prossimo; per quella data, Jabil spera di aver chiuso la partita con i sindacati e di aver in mano una lista di addetti da licenziare e poi ricollocare o che abbiano optato per l’esodo incentivato. “Nel confronto sviluppatosi nei numerosi incontri svolti presso le varie sedi istituzionali – prosegue la nota – l’azienda ha sempre dichiarato la volonta’ di voler individuare un percorso condiviso, che potesse in tempi certi portare alla necessaria riorganizzazione e razionalizzazione del sito”
Articolo pubblicato il giorno 2 Ottobre 2019 - 15:01