E’ stato depositato l’intervento del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti nel giudizio di legittimità costituzionale relativo alla pena detentiva a carico dei giornalisti per il reato di diffamazione a mezzo stampa. L’annuncio è stato dato dal presidente del Cnog Carlo Verna nella giornata di apertura del festival del Giornalismo Libero in corso all’università La Sapienza di Roma e promosso dalla rete No Bavaglio Pressing. “Il carcere per i giornalisti e’ una sanzione che si pone al di fuori delle norme stabilite dalla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo – ha affermato Verna intervenendo nell’aula di Giurisprudenza dell’ateneo romano -. Retaggio di antiche procedure, oggi rientra in quelle azioni giudiziarie temerarie che sono diventate un macigno contro i giornalisti che esercitano a schiena dritta la loro professione”. “La CEDU – ha aggiunto – ha più volte deliberato sulla contrarietà della pena detentiva ai giornalisti, provvedimento palesemente sproporzionato e che rappresenta una spada di Damocle nell’esercizio di una funzione che riguarda il diritto costituzionale ad informare ed essere informati. Il Cnog è da sempre vicino a tutti i giornalisti minacciati, sia fisicamente che con azioni legali e auspico una rapida approvazione in Parlamento delle norme sulla diffamazione e, in particolare, del provvedimento a prima firma de sen. Di Nicola che introduce elementi di dissuasione a carico dei querelanti quando le loro iniziative si rivelano infondate”. L’atto del Cnog, patrocinato dall’avv. Giuseppe Vitiello del foro di Napoli, fa riferimento ad un procedimento in corso al Tribunale di Salerno per il quale il giudice monocratico ha ritenuto sussistente la questione di legittimità costituzionale.
Articolo pubblicato il giorno 9 Ottobre 2019 - 15:56