La Cassazione ha annullato la condanna a Giovanni Capozzo per aver preso a fucilate il ladro in base alla nuova legge Salvini sul diritto alla difesa. In primo grado il tribunale di Santa Maria Capua Vetere lo aveva condannato a 10 anni per aver fatto fuoco ed ucciso a colpi di fucile il malvivente. Nel 2018, la corte di Appello di Napoli aveva invece riformulato la sentenza, con una pena di 3 anni e 4 mesi. L’omicidio volontario era stato derubricato in omicidio colposo.
Ieri invece la Cassazione ha annullato con rinvio la condanna sulla base dell’istanza di applicare in maniera retroattiva la legge sulla legittima difesa introdotta quest’anno e voluta dall’ex ministro Matteo Salvini. Il 50enne ha già scontato un anno di reclusione ai domiciliari, con la possibilità di recarsi sul posto di lavoro. L’episodio avvenne nella notte a cavallo tra il 5 ed il 6 luglio 2012 Giovanni Capozzo, 49enne di Gioia Sannitica, trovò all’interno della sua abitazione Dashamir Xhepa, giovane albanese che lo stava derubando. Senza esitazione Capozzo imbracciò il suo fucile e, con un colpo, uccise il rapinatore. L’uomo non denunciò né il tentato furto, tantomeno il successivo omicidio,ma nascose il cadavere del presunto ladro. La moglie di Xhepa ne denunciò la scomparsa. I carabinieri arrivarono a Capozzo seguendo le tracce dei ripetitori telefonici cui il cellulare del rapinatore si era agganciato.
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