E’ stato rinviato al prossimo 3 febbraio il processo milanese d’appello a carico di cinque ultra’, tra cui i capi curva interisti Marco Piovella e Nino Ciccarelli, condannati in primo grado a pene fino a 3 anni e 8 mesi per rissa aggravata per gli scontri del 26 dicembre 2018 in via Novara, non distante da San Siro, prima di Inter-Napoli e nei quali mori’ Daniele Belardinelli, investito da un suv guidato, secondo l’accusa, dal napoletano Fabio Mandauca, arrestato nei giorni scorsi per omicidio volontario. Lo scorso 20 marzo, infatti, il gup con rito abbreviato aveva emesso le cinque condanne per gli imputati difesi, tra gli altri, dai legali Mirko Perlino e Antonio Radaelli, con la pena piu’ alta inflitta a Nino Ciccarelli, storico capo ultra’ della curva interista, mentre i pm avevano chiesto condanne a pene fino a cinque anni e otto mesi. La Procura ha fatto appello per chiedere proprio l’aumento delle pene a carico dei cinque ultras, presenti oggi alla prima udienza subito rinviata per un difetto di notifica. Gli imputati erano tutti scarcerati dopo il processo di primo grado con al centro l’accusa di rissa aggravata e per Ciccarelli erano stati disposti i domiciliari (poi trasformati in obbligo di dimora). A due anni e 10 mesi era stato condannato Piovella, detto ‘il Rosso’, a 3 anni Alessandro Martinoli, ultra’ del Varese, a due anni e sei mesi, infine, gli altri due ultras interisti Francesco Baj e Simone Tira. Un sesto indagato, arrestato dopo gli scontri, Luca Da Ros, ha collaborato alle indagini e ha patteggiato un anno e 10 mesi.
Articolo pubblicato il giorno 29 Ottobre 2019 - 14:11