Sequestrate aree per complessivi 7.000 mq con depositi abusivi di rifiuti prodotti da lavorazioni illecite.
Azione interforze nella ‘Terra dei Fuochi’ disposte dall’Incaricato per il contrasto al fenomeno dei roghi nella regione Campania, Gerlando Iorio.
Interessati i territori di Sant’Arpino, Succivo, Orta di Atella, nonchè Santa Maria Capua Vetere, San Prisco, Calvizzano, Marano, Casoria, Arzano, Casavatore.
In campo 27 equipaggi, per un totale di circa 66 unità appartenenti al Raggruppamento Campania
dell’Esercito, alla Compagnia e alle Stazioni Carabinieri di Marcianise, Orta di Atella e Sant’Arpino, ai Carabinieri Forestale di Marcianise, alla Guardia di Finanza di Marcianise, alla Polizia della Città
Metropolitana, alla Polizia Provinciale di Caserta e alle Polizie Locali di Santa Maria Capua Vetere, San Prisco, Calvizzano, Marano, Casoria, Arzano e Casavatore, nonché funzionari dell’ARPAC.
In totale, 11 le attività controllate, di cui 5 sequestrate, tra queste, nei giorni scorsi, anche una struttura ospedaliera di Napoli, abbandonata e invasa da innumerevoli rifiuti speciali e pericolosi; 65 persone identificate di cui 13 denunciate e 8 lavoratori in nero; 90 i veicoli controllati di cui 61 sottoposti a sequestro e 4 a sanzioni amministrative. Circa 30 mila euro di sanzioni elevate.
Gestione e smaltimento illecito dei rifiuti, esercizio abusivo della professione, emissioni in atmosfera e immissioni in fogna non autorizzate, inquinamento ambientale, irregolarità nella tenuta dei registri di caric e scarico, lavoro in nero, le violazioni contestate.
In particolare, a Sant’Arpino è stato sequestrato un capannone industriale con una copertura di 1.400 mq in eternit in pessimo stato di conservazione; nell’area sono stati rinvenuti numerosi cumuli di rifiuti speciali e scarti di lavorazione abusivamente depositati senza nessuna misura di prevenzione ambientale.
Nella stessa zona è stata sequestrata un’ autocarrozzeria di circa 600 mq dove sono state rinvenute 45
autovetture abbandonate, vernici e scarti delle lavorazioni, pericolosamente stoccati su aree aziendali non idonee; il titolare è stato denunciato per gestione e smaltimento illecito di rifiuti.
Su un’area agricola di circa 4.500 mq era stata allestita un’officina per la lavorazione di materiali ferrosi senza nessun tipo di autorizzazione e dove, a parte le criticità ambientali rilevate, erano impiegati 8
lavoratori in nero.
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