La commissione Affari costituzionali ha dato il via libera al Ddl per la riduzione del numero dei parlamentari. Il provvedimento arriverà all’esame dell’Assemblea lunedì prossimo, 7 ottobre, con le votazioni previste dalla giornata successiva. La riforma costituzionale si avvia cosi’, con il quarto passaggio parlamentare, all’approvazione definitiva da parte del Parlamento. “Non vogliamo più che l’Italia si distingua in negativo dagli altri Stati su questioni come sprechi, inefficienze o privilegi. Con il taglio di 345 parlamentari possiamo adeguarci ai più virtuosi standard internazionali. Perché l’Italia è uno dei Paesi con più poltrone al mondo. Niente di paragonabile a quello che succede in Stati che, nonostante le grandi dimensioni, hanno un numero di parlamentari inferiore”. Così il Movimento 5 Stelle in un post pubblicato sul ‘Blog delle Stelle’. “Ad esempio: in Germania il Parlamento conta circa 700 membri; nel Regno Unito 650; in Francia 577; in Spagna 558 e negli Stati Uniti 535 membri – proseguono i pentastellati -. E allora perché gli italiani devono ancora ‘mantenere’ quasi mille politici di tasca propria, assieme ai relativi stipendi, rimborsi spese, spese di staff? Con la nostra riforma i senatori diventano 200 e i deputati 400, con un risparmio di 1 miliardo di euro in due legislature”. È “un altro motivo, anzi, un altro miliardo di motivi, per essere riconosciuti a livello internazionale come un Paese all’avanguardia, facendo un passo avanti dopo gli altri risultati già ottenuti da quando il MoVimento 5 Stelle è al governo”, sottolineano. “Obiettivi raggiunti, ad esempio con lo ‘Spazzacorrotti’, la legge che il Paese aspettava da decenni, adesso permette all’Italia di iniziare a recuperare credibilità agli occhi del mondo su un tema fondamentale come la corruzione”, si legge ancora nella nota dei M5S. “Come, ad esempio, l’eliminazione dei vitalizi alla Camera, al Senato e nelle Regioni, che consente alla politica di recuperare nei confronti di cittadini che ora iniziano a vederla non più come un mondo a parte, di privilegiati, ma come una possibilità concreta di far crescere il territorio – aggiungono i Cinquestelle -. Lo abbiamo sempre detto: ci vuole più uguaglianza tra politici e normali cittadini e meno distanza tra i palazzi e le case degli italiani. Un Parlamento con meno politici è un Parlamento più veloce, più efficiente, più produttivo. Più dignitoso agli occhi di chi paga le tasse, ma anche di chi ci guarda da fuori dai confini nazionali”, si conclude il post del M5S.
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