C’è una Napoli in movimento: è giovane, moderna, vivace, curiosa. Non si ferma mai. È la città di Spinacorona, il festival che per 4 giorni e ventidue concerti – tutti gratuiti e in 14 luoghi diversi – offre uno spaccato del suono colto e del jazz a chi ama la musica e Napoli.
Il festival ideato e diretto dal maestro Michele Campanella – promosso e sostenuto dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e finanziato nell’ambito del progetto POC Campania 2014-2020 “Creator Vesevo in cammino tra le gemme Unesco da Napoli a Pompei”.
Il festival giunge alla terza edizione e continua il suo viaggio nel cuore della città: dal 10 al 13 ottobre, al grido di “Riscopriamo la Napoli che abbiamo dimenticato”, la rassegna risuonerà portando una ventata di energia e di appuntamenti da seguire uno dopo l’altro. Il format segue una filosofia precisa: musica dal vivo per 30-40 minuti e poi, ancora, in cammino fino al prossimo luogo dove vi saranno ancora suoni e melodie eseguite da altri strumentisti.
La formula della rassegna offre – in una veste spesso insolita – prestigiosi protagonisti della scena italiana e internazionale, convenuti a Napoli su invito del maestro Campanella. Il risultato è sempre sorprendente.
A inaugurare Spinacorona, quest’anno, sarà il giovanissimo violinista Giuseppe Gibboni, astro nascente del panorama italiano, che si esibirà giovedì 10 ottobre alle ore 12 in un concerto-prologo in una delle perle nascoste di Napoli, la Cappella del Real Manso di via Nilo. Alle 21 invece, nella chiesa di San Paolo Maggiore Michele Campanella assieme all’ORT Orchestra della Toscana, eseguirà i Concerti n. 2 e n. 4 di Ludwig van Beethoven.
Nel secondo giorno del festival i Solisti della ORT presenteranno alle ore 16.30 nella Biblioteca Universitaria (in via Giovanni Paladino) le Sonate a quattro n. 1 e n. 3 di Gioachino Rossini. Alle 18 nuovo appuntamento, nella chiesa di Santa Maria Donnalbina per ascoltare la violoncellista e cantante irlandese Naomi Berrill, per la prima volta a Napoli, in un programma particolarissimo da Purcell e Barbara Strozzi fino a Nina Simone e Simon&Garfunkel. Ancora uno spostamento e, alle 19.30 nella Chiesa di Santa Maria di Monteverginella (in via Paladino), Emanuele Arciuli sarà impegnato al pianoforte in pagine “americane” di Adams, Cage e Rzewski. Gli impegni non finiscono qui: alle ore 21, ancora a San Paolo Maggiore, Monica Leone e Michele Campanella eseguiranno la Sonata op.34b di Brahms.
Sabato 12 ottobre offre ben otto concerti. Si comincia alle 10 nella Chiesa di Santa Maria di Monteverginella dove l’argentino José Luis Juri eseguirà musiche di Nante e di Ginastera; ci si sposterà, poi in via Vicaria Vecchia nella Biblioteca Durante, sede – alle 11,30 – del concerto del Mestizo Sax Quartet; alle 13 nella Sala del Capitolo di San Domenico Maggiore il Quartetto Chagall sarà impegnato nell’esecuzione del Terzo Quartetto Rasumovskij di Beethoven.
Il programma del pomeriggio prende il via alle 15 in San Paolo Maggiore con il duo Anthony e Joseph Paratore e i percussionisti Tommaso Ferrieri Caputi e Vincenzo Miracula: in programma Lutoslawski e la straordinaria Sonata di Bartók. Alle 16.30 nella chiesa di Santa Maria dell’Aiuto il mezzosoprano Lucia Napoli e il pianista Marco Scolastra porteranno gli spettatori tra le pagine liederistiche di Schumann; alle 17.45 la preziosa Cappella di Santa Restituta, all’interno del Duomo, ospiterà Ralph Evans, Gérard Caussé e Dominque de Williencourt: in programma Francaix e Beethoven; i sassofoni di Javier Girotto incontreranno il pianoforte di Michele Campanella alle ore 19.30 presso il Museo di Donnaregina per un quartetto d’autori importanti, Debussy, Ravel, Rachmaninov e Stravinskij. Infine, alle ore 21, un appuntamento decisamente insolito nella Chiesa dei Santi Severino e Sossio risuoneranno le note di Ferruccio Spinetti e Petra Magoni (Musica Nuda) in un concerto intitolato Verso Sud.
Ancora otto eventi per l’ultimo giorno del festival, domenica 13 ottobre che si aprirà alle ore 10 nella Biblioteca Universitaria con il Quartetto di Fiesole e Vladimir Mendelssohn per il Quintetto op.87 di un altro Mendelssohn, Felix; le sonate di Saint-Saëns e Poulenc saranno protagoniste del concerto per oboe e piano di Paolo Pollastri e José Luis Juri alle ore 11.30 a Donnalbina mentre il clarinetto di Fabrizio Meloni e il pianoforte di Takahiro Yoshikawa si incontreranno alle 13 nella chiesa di Santa Maria di Monteverginella per eseguire Rota, Poulenc e Honegger.
Il pomeriggio si aprirà alle 15 con le impegnative Variazioni Goldberg di Bach eseguite a Santa Maria dell’Aiuto dal pianoforte di Monica Leone; poi toccherà, nella Chiesa di San Gregorio Armeno alle ore 16.30, ai Fiati di Santa Cecilia interpretare la Serenata K.388 e l’Ouverture dalle Nozze di Figaro di Mozart.
Gli ultimi tre appuntamenti del festival si terranno alle 18 in San Marcellino e Festo, dove Stefania Cafaro eseguirà la Sonata op. 111 di Beethoven dopo che Enzo Salomone avrà letto brani dal Doktor Faustus di Mann; alle ore 19.30 a Donnaregina Ralph Evans, Dominique de Williencourt e Michele Campanella suoneranno con il Trio di Čajkovskij e alle 21, nella Sala Scarlatti del Conservatorio San Pietro a Majella l’ospite d’onore di “Spinacorona 2019”, il direttore d’orchestra Gianluigi Gelmetti, chiuderà il Festival con una prova aperta di brani di Beethoven e Rossini con l’Orchestra del Conservatorio
Un programma agile e ambizioso che si snoda per il centro antico di Napoli: Spinacorona è realizzato con il supporto organizzativo della Fondazione Festival Pucciniano, il coordinamento artistico di Giovanni Oliva, la produzione esecutiva di Progetto Sonora e delle Nuvole e la comunicazione a cura degli studi Artetica e Doppiavoce.
I concerti saranno tutti a ingresso libero fino a esaurimento dei posti.
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