Si allungano i tempi per la nuova vita di Gabry Little Hero. La data prevista per l’inizio del trapianto e’ stata spostata su richiesta del donatore. Gabry Little Hero, dal nome della pagina che i suoi genitori hanno creato per lui su Fb, e’ un bimbo di due anni affetto da una malattia genetica rarissima, la Sifd, l’anemia sideroblastica con immunodeficienza delle cellule B: vale a dire febbri periodiche e ritardo dello sviluppo. Sono venti i casi registrati nel mondo, quello di Gabriele, per tutti Gabry, e’ l’unico in Italia. Il trapianto era stato fissato per gli inizi di ottobre, poi con una mail la sua mamma e il suo papa’ sono stati avvisati che la data e’ cambiata. “Era il giorno prima che Gabriele iniziasse la chemio, il ‘ricondizionamento’ necessario per ricevere la donazione – racconta il padre, Cristiano Costanzo – Siamo fortunati, abbiamo la possibilita’ di aspettare che il donatore, il nostro 1 su 100mila, fissi una nuova data. Ci sono persone che questa fortuna non ce l’hanno”. C’e’ una fase, nella vita di chi aspetta, “in cui il paziente ha bisogno di te, Gabriele ha bisogno di te, di questo donatore che ha risposto di si'”. “Uno dei medici che ci segue ci ha detto che in 30 anni e’ la prima volta che gli capita – racconta il padre all’ANSA – Non e’ stato semplice, abbiamo sentito il colpo. Poi, io e mia moglie Mena, ci siamo detti che dobbiamo fare tesoro anche di questo, che non e’ finito ancora il messaggio che dobbiamo lanciare. Ci siamo detti: ‘Rialziamoci'”. Papa’ Cristiano invita tutti alla donazione cosciente: “Bisogna essere consapevoli e convinti di quello che sta facendo e, quando si viene chiamati, serve senso di responsabilita'”. Dopo il tampone salivare, il possibile donatore viene avvisato in caso di compatibilita’ e viene riconfermata, da parte del ‘tipo giusto’ la propria disponibilita’. Ma, in caso di ripensamenti, e’ possibile dire no. Successivamente alla riconferma, viene avviato il percorso dei controlli di idoneita’. Insomma, il gemello genetico puo’ piu’ volte farsi indietro. Soprattutto va ricordato che il trapianto avviene in 8 casi su 10 con aferesi: un prelievo di sangue, effettuato in day hospital. Nei cinque giorni precedenti al trapianto, il donatore assume dei farmaci, come si legge sul sito dell’Admo, Associazione di midollo osseo, che “promuove la crescita delle cellule staminali nel midollo osseo e il loro passaggio al sangue periferico”. Un prelievo che “si avvale dell’utilizzo di separatori cellulari: il sangue prelevato da un braccio attraverso un circuito sterile entra in una centrifuga dove la componente cellulare utile al trapianto viene isolata e raccolta in una sacca, mentre il resto viene reinfuso nel braccio opposto”.
Articolo pubblicato il giorno 15 Ottobre 2019 - 00:41