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Si era rifugiato in Messico dopo l’omicidio: arrestato il killer Giuseppe Zappella

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Questa mattina i militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Napoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal locale GIP su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di Giuseppe Zappella (classe 1986) ritenuto responsabile di omicidio e detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo.
Il provvedimento cautelare è stato emesso all’esito di una intensa ed articolata attività di indagini, coordinata dalla DDA partenopea, che ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in relazione all’uccisione di PEZZELLA Aldo (classe 1982), avvenuta in Napoli via Luigi Volpicella nr.4, all’interno di una bar, il 21 febbraio 2005.
Gli elementi indiziari a carico dell’indagato sono stati acquisiti grazie alle attività di intercettazione, telefoniche ed ambientali, attivate nell’immediatezza dei fatti.
Poche ore dopo l’uccisione del PEZZELLA le forze dell’ordine intervenivano presso il garage in uso a ZAPPELLA Antonio, padre dell’odierno indagato, laddove si erano presentati sei uomini armati che esplodevano colpi d’arma da fuoco ed appiccavano un incendio che distruggeva gli automezzi custoditi all’interno.
Le investigazioni hanno permesso di inquadrare i citati eventi delittuosi nell’ambito di una faida familiare tra le famiglie PEZZELLA e ZAPPELLA, iniziata nel 2002 con l’omicidio di ZAPPELLA Ciro.
ZAPPELLA Giuseppe, subito dopo l’omicidio si rendeva irreperibile raggiungendo dapprima il basso Lazio, poi l’Emilia Romagna e quindi in Messico per evitare ritorsioni dei PEZZELLA i quali si erano organizzati con apposite ronde nel quartiere di San Giovanni, per individuare e colpire beni e persone legate ai ZAPPELLA.


Articolo pubblicato il giorno 5 Ottobre 2019 - 08:41

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