Napoli. Gli episodi che il Cobas denuncia sono dovuti ad un disservizio ai danni dei lavoratori, dove la lavanderia ospedaliera sta creando non pochi disagi, ai lavoratori.
Dalle informazioni che ci sono giunte, affermano i Cobas, sembra che il sistema informatico per la lettura dei codici sulle divise dei lavoratori, risulti non più funzionante. Le cause, sembra siano dovute ad una sospensione dei pagamenti all’ente energetico, da parte della ditta uscente, per cui il lettore centralizzato risulta all’apparenza guasto.
Tutto questo ha portato i lavoratori a lavarsi le divise di lavoro presso le proprie abitazioni. Da segnalare, inoltre che la ditta pur accettando la divisa sporca non rilascia ricevute , per mancanza lettore e tutto questo implica la possibilità di non “ritrovarle”, visto che non esiste una documentazione, nemmeno cartaceo che attesti la consegna ed il rilascio delle stesse. Molti lavoratori addirittura ci hanno segnalato che pur essendo riusciti a ritirare le divise da lavoro, e sono state consegnate come vere e proprie “ mappine” non stirate e tutte stropicciate.
E’ vergognoso assistere ad episodi simili da parte di ditte che oltre a creare disservizi ai lavoratori, all’Azienda Cardarelli ledono all’immagine della stessa perché sempre presente sulla cronaca per episodi spiacevoli, nonostante tutte le ditte appaltanti siano state opportunamente remunerate per l’acquisizione dell’appalto
Il modello si sanità Svizzera tanto decantato dal governatore De Luca, fa acqua da tutte le parti, visto che siamo ancora all’ A, B,C dalle lenzuola monouso usa e getta, alle divise di lavoro che in tanti sono costretti a lavarsi da soli, presso le proprie abitazioni, nonostante il gravissimo rischio di trasmissione di infezioni ai familiari.
È urgente ripristinare il servizio lavaggio divisa ai lavoratori del Cardarelli, con la rintracciabilità mediante rilascio di apposita ricevuta e……rispettiva stiratura. Ed è doveroso da parte dei preposti, in questo caso della SORESA controllare i futuri appalti, le future gare di aggiudicazione da parte di ditte che promettono cento per offrire servizi “ last minute” scadenti e spesso…..fantasmi.
Pensavamo che con la Romeo si metteva fine ad un capitolo scottante, sulle gare d’appalto e sui servizi erogati e non alle Azienda c committente, ma come dire al peggio segue sempre il peggiore”.
Articolo pubblicato il giorno 18 Ottobre 2019 - 23:31