Cronaca Giudiziaria

Scambio di voto politico-mafioso, i pentiti scafatesi Ridosso e Tammaro parlano dei ‘politici’ Paolino e Aliberti

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Scafati. Pentiti in aula al processo Aliberti + altri che si sta celebrando al Tribunale di Nocera Inferiore per scambio di voto politico mafioso. Stamane in videoconferenza due collaboratori di giustizia le cui dichiarazioni erano state acquisite nel corso delle indagini. E’ stato sentito – dopo il consenso all’acquisizione dei verbali – Romoletto Ridosso, uno dei capi della vecchia guardia del clan Ridosso-Loreto, al quale sia i difensori che il pm hanno fatto delle domande ulteriori per chiarire quanto aveva già raccontato al pm dell’antimafia che lo aveva ascoltato in merito alla campagna elettorale per le elezioni Regionali fatta a favore di Monica Paolino, moglie dell’ex sindaco Pasquale Aliberti. Ridosso ha confermato di aver promosso la candidatura dell’allora candidata di Forza italia poi eletta. “Avevo i bigliettini – ha detto – era nel 2013”. Poi, ha corretto il suo ricordo sostenendo che l’anno poteva essere il 2014. I difensori, in particolare l’avvocato Cardiello per Monica Paolino, hanno chiesto più volte al testimone di ricordare in quali paesi avesse promosso la candidatura della candidata e Ridosso ha in sostanza confermato quanto già dichiarato ‘Pompei, S. Maria la Carità, Marcianise’, paesi del napoletano e del casertano dunque che non coincidono con il collegio in cui la moglie di Aliberti era candidata. Una circostanza che la difesa degli imputati ha sempre sottolineato per ribadire l’inattendibilità del collaboratore Romolo Ridosso. L’ex ras, ora pentito, su richiesta dell’avvocato Roberto Acanfora ha anche ribadito che Andrea Ridosso, suo nipote, era estraneo al contesto malavitoso del clan tanto da essere definito ‘lo straniero’ dagli stessi componenti della sua famiglia.
Chiamato a ricordare la sua conoscenza con l’ex sindaco Pasquale Aliberti anche uno dei vecchi pentiti della camorra scafatese, Saverio Tammaro ‘o principe. Tammaro ha ricordato di aver incontrato Aliberti, in un’occasione, davanti ad un bar. Era la fine degli anni ’90, inizio degli anni 2000. A presentarglielo fu uno dei Ridosso. Tammaro si ricordava di un Aliberti-giornalista che era entrato in politica. Dopo la dichiarazione del collaboratore di giustizia Pasquale Aliberti ha reso una brevissima dichiarazione spontanea sostenendo di essere stato candidato per la prima volta nel 2003 e di essere stato eletto consigliere nell’opposizione, prima di allora non aveva mai fatto politica.
Il processo continuerà il 9 gennaio prossimo in quell’occasione saranno ascoltati gli ultimi tre collaboratori della lista testi del pubblico ministero: Luigi Cassandra e Antonio Iovine del clan dei Casalesi e Andrea Spinelli. Col nuovo anno si registreranno alcuni cambiamenti, già annunciati oggi: il pubblico ministero che seguirà il processo sarà Silvio Marco Guarriello della Dda che sostituisce Vincenzo Montemurro, il sostituto che ha seguito tutta la fase delle indagini ed inoltre vi sarà anche un cambio al vertice del collegio giudicante. Il presidente Raffaele Donnarumma lascerà Nocera Inferiore per un altro incarico e sarà sostituito. Rimarranno intatte nel fascicolo dibattimentale le prove e le testimonianze già acquisite nel corso delle udienze che si sono celebrate fino ad ora.


Articolo pubblicato il giorno 9 Ottobre 2019 - 19:22

La Redazione

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