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ULTIMO AGGIORNAMENTO : 22 Gennaio 2025 - 16:46
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Riempivano di rifiuti illeciti capannoni al Nord: 11 arresti in tutta Italia, anche a Napoli

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Si sono concluse nella mattinata odierna le operazioni condotte dai Carabinieri Forestali dei Gruppi di Milano, Lodi, Pavia, Napoli, Reggio Calabria e Catanzaro che hanno smantellato un sodalizio criminoso dedito al traffico illecito di rifiuti che รจ si reso responsabile del riempimento di numerosi capannoni abbandonati nel Nord Italia e di tombamento di rifiuti in una cava dismessa in Calabria (Lamezia Terme).

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Lโ€™attivitร , diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, ha portato allโ€™esecuzione di unโ€™ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Milano nei confronti di 11 responsabili tutti italiani, alcuni dei quali operanti nel settore dei rifiuti. Sono state eseguite perquisizioni presso nr. 4 ditte e impianti di trattamento rifiuti nelle province di Como, Trento, Napoli, Catanzaro e sono stati sequestrati, ai fini della confisca nr. 4 automezzi utilizzati per la realizzazione del traffico di rifiuti.

Lโ€™ indagine della DDA di Milano costituisce la prosecuzione dellโ€™Operazione โ€œFire Starterโ€ che aveva portato, nellโ€™ottobre del 2018 allโ€™arresto di 6 soggetti responsabili del traffico di rifiuti riferito al capannone di Corteolona (PV) e del gravissimo rogo del medesimo la notte del 3 gennaio 2018. Le indagini riferite ai responsabili del rogo avevano infatti โ€œacceso un faroโ€ su dinamiche criminali di ancor piรน ampia portata che sono state oggetto degli accertamenti sia di carattere tradizionale che tecnico (intercettazioni telefoniche, telematiche, videoriprese) da parte dei Carabinieri Forestali di NIPAAF[1]di Milano e Pavia.

Lโ€™Autoritร  Giudiziaria ed i CC Forestali sono quindi riusciti ad individuare una organizzazione criminale capeggiata da soggetti di origine calabrese, tutti con numerosi precedenti penali, i quali attraverso una complessa struttura fatta di impianti autorizzati complici e trasportatori compiacenti, societร  fittizie intestate a prestanome e documentazione falsa, gestiva un ingente traffico di rifiuti urbani e industriali provenienti da impianti campani (in perenne condizione di โ€œsovraccaricoโ€) i quali, attraverso una vorticosa serie di โ€œpassaggiโ€ tra impianti a volte reali a volte fittizi, finivano in capannoni abbandonati in diverse aree industriali del Nord Italia che venivano riempiti e poi chiusi saldandone addirittura le porte. รˆ stata, altresรฌ, documentato dagli investigatori attraverso monitoraggio GPS dei camion e pedinamenti a distanza, lโ€™interramento di un carico di 25 tonnellate di rifiuti presso una cava dismessa di Lamezia Terme, reato poi interrotto in flagranza.

I rifiuti provenienti da impianti dellโ€™hinterland Napoletano erano intermediati da una societร  di Acerra la quale si occupava di individuare destini โ€œapparentemente lecitiโ€ a rifiuti non trattati come dovuto. Ciรฒ avveniva grazie alla disponibilitร  di trasportatori โ€œdi fiduciaโ€ ed al ruolo fondamentale svolto da un impianto di trattamento autorizzato in provincia di Como il quale fungeva da reale โ€œsnodoโ€ del traffico, garantendo al sodalizio criminale un โ€œdestino formalmente correttoโ€ dei vari trasporti. In realtร  i rifiuti solo apparentemente venivano trattati presso lโ€™impianto comasco, in realtร  venivano destinati tal quali a riempire capannoni dismessi, ad essere abbandonati in ex aree industriali, ad essere interrati. I trasportatori compiacenti venivano scortati di volta in volta da apposite staffette che li guidavano nel sito abusivo โ€œdel momentoโ€.

A disposizione del sodalizio anche una professionista in campo ambientale di Como, la quale, dietro compenso, prestava la sua preziosa consulenza tecnica per la โ€œcreazioneโ€ del complesso sistema documentale utilizzato per โ€œschermareโ€ il traffico. Il tutto nella piena consapevole del profilo criminale dei suoi clienti.
Grazie allโ€™opera di โ€œraccordoโ€ condotta dalla DDA di Milano, singoli e diversi fascicoli penali relativi ad episodi di abbandoni o discariche di rifiuti in tutto il nord Italia sono stati analizzati in maniera unitaria e ne รจ stata individuata la riconducibilitร  al sodalizio criminale. Con riferimento al solo hinterland milanese sono state ricondotte allโ€™operato degli indagati i capannoni colmi di rifiuti sequestrati a Gessate, Cinisello Balsamo e area Ex Snia di Varedo.
Oltre allโ€™impianto SMR Ecologia di Como, vero snodo del traffico, sono stati individuati e sequestrati giร  nei mesi scorsi gli impianti Salcon Sas di Como, Tecnometal di Trento e Eco.Lo.Da. di Lamezia Terme quali siti illeciti di destino di rifiuti. Lo stesso sito della Eco.Lo.Da. sequestrato nel giugno del 2018 si era presentato come un semplice capannone privo di qualsivoglia dispositivo per il trattamento di rifiuti.
Il destino โ€œcalabreseโ€ dei rifiuti, che ha interessato lโ€™area del Lametino notoriamente caratterizzata da forte radicamento di cosche di โ€˜ndrangheta, ha riguardato anche una cava dismessa ove i rifiuti venivano interrati, cava in passato giร  oggetto di una sequestro perchรฉ utilizzata per lโ€™occultamento in fusti di armi e droga.

Nel momento in cui i numerosi sequestri di siti di stoccaggio illeciti nel nord Italia hanno โ€œallarmatoโ€ il sodalizio criminoso e reso piรน complesso il reperimento di siti abusivi al nord, si รจ assistito pertanto ad una โ€œinversione di flussoโ€ e, grazie a contatti con le cosche del territorio lametino, sono stati individuati i destini illeciti utili a proseguire la frenetica attivitร  di smaltimento illecito di rifiuti ed i connessi profitti.
Ciรฒ in virtรน del fatto che, offrendo agli impianti in difficoltร , costi di smaltimento inferiori a quelli elevatissimi delle discariche o degli inceneritori, la domanda di mercato gestita dallโ€™associazione criminale era praticamente inesauribile.

Lo โ€œsmaltimentoโ€ in realtร  si tramutava nella realizzazione di discariche abusive per oltre 14.000 tonnellate di rifiuti di ogni natura, il volume complessivo di illeciti profitti รจ stato stimato in oltre 1.700.000 euro con riferimento allโ€™anno 2018.
I profitti illeciti poi, transitati presso i conti delle societร  coinvolte ed apparentemente riconducibili a prestazioni nel settore dei rifiuti venivano โ€œdrenatiโ€ attraverso significativi prelevamenti in contante e ricariche su carte postepay utilizzate ad hoc, evitando cosi la tracciabilitร  dei flussi di denaro.

A connotare lโ€™atteggiamento spregiudicato della banda anche un tentativo di sequestro di persona, accertato nel corso delle indagini, ai danni di un imprenditore campano per ottenere il pagamento immediato di trasporti illeciti di rifiuti effettuati per suo conto.

Lโ€™indagine che sin da subito ha visto coinvolti in ruoli chiave del sodalizio criminoso soggetti calabresi pluripregiudicati ed uno dei quali giร  coinvolto nelle operazioni contro la ndrangheta quali โ€œTenaciaโ€ e โ€œInfinito Crimineโ€, ha altresรฌ evidenziato un caso di infiltrazione criminale nella stessa societร  SMR Ecologia di Como da parte dei calabresi i quali intercettati la definivano il loro โ€œFeudoโ€.

Partendo da una forma di illecita collaborazione con lโ€™impianto di trattamento rifiuti di Como per agevolare lโ€™abnorme flusso di rifiuti gestiti, gli indagati calabresi hanno adottato atteggiamenti sempre piรน โ€œinvasiviโ€ sulla societร  arrivando ad utilizzare personalmente gli uffici della ditta, i mezzi, il carburante e le autorizzazioni. Ciรฒ ha determinato poi la proprietร  della ditta, un imprenditore lombardo fiaccato anche da problemi economici e giudiziari, alla cessione della stessa al gruppo criminale attraverso lโ€™intestazione ad un prestanome appositamente designato.
Altamente significativa dello stato di soggezione dellโ€™imprenditore lombardo e delle modalitร  di infiltrazione utilizzate dagli indagati รจ la stessa definizione che ne dร  lโ€™imprenditore ovvero โ€œgente che viene a casa tua e anche se non ti trova, si mette lรฌ e dice : ora io DEVO mangiare la pastasciutta con teโ€.

Emblematico della vicinanza agli ambienti di โ€˜ndrangheta anche la conversazione tra due pregiudicati calabresi i quali discutendo animatamente su una controversia legata a somme di denaro ne rimandano la definizione a quando โ€œsaranno a tavola con i cristiani di Platรฌ e San Luca e si vedrร  chi ha ragione e chi ha tortoโ€.


Articolo pubblicato il giorno 7 Ottobre 2019 - 07:59

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