In Campania continua a mancare una governance autorevole del ciclo integrato dei rifiuti e ancora non si procede alla realizzazione di impianti industriali di trattamento della frazione organica con compostaggio, digestione anaerobica e produzione di biometano. Il risultato รจ che, in questo percorso lento e aggrovigliato, rallenta la raccolta differenziata da parte dei comuni: sono 247 i โricicloniโ, quelli cioรจ che nel 2018 hanno superato il 65% di raccolta differenziatacome previsto dalla legge, solo 9 in piรน rispetto allโanno precedente. Ma la raccolta differenziata non รจ che il primo passo propedeutico, ma non sufficiente, per superare i vecchi sistemi di smaltimento. Per queste ragioni Legambiente Campania da questโanno ha deciso di premiare il contenimento della produzione di rifiuto secco indifferenziato. Sono Comuni Rifiuti Free di Legambiente quelli dove la raccolta differenziata funziona correttamente ma soprattutto dove ogni cittadino produce, al massimo, 75 Kg di secco residuo allโanno, ovvero di rifiuti indifferenziati avviati allo smaltimento. I Comuni Rifiuti Free Campani sono 85, comunitร che hanno messo in campo esperienze virtuose di prevenzione e riduzione dei rifiuti, adottando campagne di sensibilizzazione costanti e percorsi di educazione ambientale rivolte a tutta la popolazione.
Questi i numeri principali di EcoForum-Comuni Ricicloni 2019, lโindagine di Legambiente presentata oggi a Napoli.
In Campania, secondo i dati dellโOsservatorio regionale dei rifiuti, nel 2018 sono state prodotte 2,6 tonnellate di rifiuti urbani, di cui il 52,7% raccolte in maniera differenziata. Dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata, la metร sono costituite da organico: 682.132 tonnellate di cui il 90% continua ad essere trasportata fuori regione, a causa della mancanza di impianti sul territorio. I rifiuti urbani indifferenziati invece, sono 1.232.087 tonnellate pari al 47,3% del totale con una produzione pro-capite di indifferenziato di 212,37 Kg. Questo scenario impone alcune prioritร assolute: superare lโimpasse della collocazione e realizzazione degli impianti per il trattamento della frazione organica da raccolta differenziata, i cui costi sono saliti alle stelle, puntando prioritariamente su impianti di tipo anaerobico.
โIn Campania – dichiara Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – la gestione dei rifiuti, prevenzione, raccolta, recupero e smaltimento, continua ad avere un importante potenziale che perรฒ stenta a decollare. Un ciclo poco circolare e ancora troppo intrappolato in scarse capacitร gestionali, affari al limite della legalitร , mancanza di trasparenza e complicati percorsi di accessibilitร alle informazioni per i cittadini. Il piano regionale di finanziamento di impianti di trattamento della frazione organica โ conclude Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – stenta a decollare e comunque non soddisfa il fabbisogno totale. Inoltre, รจ paradossale nellโera del necessario passaggio da fonti fossili a fonti rinnovabili finanziare prevalentemente impianti aerobici e non puntare maggiormente su processi anaerobici per la produzione di biometano. Unโoccasione di transizione ecologica persa, forse lโennesima, che non possiamo piรน permetterciโ.
Analizzando il dossier di Legambiente, nello specifico il 42,4% dei comuni Rifiuti Free si trovano in Provincia di Benevento, il 40% in Provincia di Salerno e il 12,9 % in Provincia di Avellino. Ancora in ritardo la Provincia di Napoli e Caserta dove si trovano solo il 2,4% dei comuni rifiuti free. Tortorella (Sa), Montesano sulla Marcellana (Sa) e Sarno sono i comuni rifiuti free vincitori nelle tre categorie per abitanti.
Nel dettaglio della Campania che differenzia sono 1.440.118 i cittadini campani che conferiscono in maniera corretta i rifiuti nei 247 comuni ricicloni che, nel 2018, hanno superato il limite di legge del 65% di raccolta differenziata. Tortorella (Sa), Montesano sulla Marcellana (Sa), Vico Equense (Na), Pozzuoli (Na) sono i comuni ricicloni vincitori nelle quattro categorie per numero di abitanti. Tra i capoluoghi di provincia solo Avellino con il 71% di raccolta differenziata supera la quota del 65%; segue Benevento con 63%; Salerno con 60%, Caserta con il 48%. Chiude la provincia di Napoli con il 35% di raccolta differenziata.
La palma per le migliori performance di comuni ricicloni spetta alla provincia di Salerno dove sono 91 le amministrazioni che hanno raggiunto il 65%; segue la provincia di Benevento con 59 comuni e la provincia di Avellino con 44 amministrazioni. Chiudono la provincia di Caserta con 30 comuni. Fanalino di coda per la provincia di Napoli con solo 23 comuni.
โLa raccolta differenziata non รจ che il primo passo propedeutico, ma non sufficiente, per superare i vecchi sistemi di smaltimento โ dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente -. Gestione efficace e ben organizzata, raccolta porta a porta, politiche di prevenzione, tariffazione adeguata per disincentivare la produzione dei rifiuti e aumentare la qualitร dei diversi materiali raccolti, sono gli ingredienti fondamentali. Ma perchรฉ gli sforzi, lโimpegno e gli importanti risultati dei Comuni Rifiuti Free siano ripagati, occorre lavorare altrettanto alacremente sulla chiusura del ciclo, sul riciclo e sullโutilizzo della materia prima seconda che ne deriva. Per compiere la rivoluzione circolare in Campania e nel Mezzogiorno dobbiamo essere consapevoli e reattivi riguardo i ritardi e gli ostacoli che ancora ci sono, chiedendo con forza politiche coraggiose e immediate nella pianificazione e nella gestione del ciclo dei rifiutiโ.
Articolo pubblicato il giorno 24 Ottobre 2019 - 14:24