“Tornerò”. Michel Platini, la cui sospensione di quattro anni finirà lunedì prossimo, 6 ottobre, punta a tornare al calcio ma pochi sembrano pronti a fare ancora una volta posto all’ex capo della Uefa. L’ex stella del calcio francese, dopo essere stato allenatore dei Blues, aveva scalato le vette dell’Uefa nel 2007 e si stava preparando a succedere allo svizzero Sepp Blatter alla guida della Fifa, dopo aver rosicchiato a lungo i suoi freni. Ma l’apparentemente irresistibile ascesa del doppio semifinalista della Coppa del Mondo (1982 e 1986) si è interrotta nel settembre 2015 per l’affaire Blatter. La sospensione di Platini “da qualsiasi attività legata al calcio” da otto è poi ridotta a 6 anni in appello e a 4 anni dal Tribunale arbitrale per lo Sport. Quello di Blatter è passato da 8 a 6 anni. La decisione è simile a una condanna a morte professionale per Platini: l’ex capitano del Blues, che ha dovuto lasciare andare il capo della Uefa, non poteva candidarsi alla presidenza della Fifa dove la sua ex mano destra, Gianni Infantino è stato infine eletto a febbraio 2016 e rieletto lo scorso giugno. “Tornerò, non so dove, non so come”, ha recentemente assicurato l’ex stratega della Juventus sul canale svizzero RTS. “Ho ricevuto molte proposte, per essere un consulente, riguardo l’Euro e i Mondiali”, ha assicurato. Ma oltre a questo c’è da chiedersi se “Platone”, un soprannome che non gli piace, può ancora trovare spazio all’interno delle massime cariche calcistiche. Alla domanda se gli può interessare la presidenza della Federazione francese di calcio ha così risposto: “Molte persone me ne parlano già. Alcuni amici mi consigliano di andarci.
Articolo pubblicato il giorno 4 Ottobre 2019 - 17:14