Pollica. “Chiedo il trasferimento dei militari in altre regioni poiché reputo che per gli stessi vi sia incompatibilità ambientale”. È quanto scrive nero su bianco, chiedendo il trasferimento di dieci carabinieri, tra cui il colonnello Fabio Cagnazzo, l’ex comandate della stazione di Pollica, Costabile Maffia e altri otto militari, attualmente in servizio tra le regioni Campania e Lazio, presso altre regioni per “incompatibilità ambientale”, il fratello del sindaco e presidente della fondazione “Angelo Vassallo, sindaco pescatore”, Dario Vassallo,- come anticipa Anteprima24- in una lunga missiva inviata ieri, al Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, il generale Giovanni Nistri, al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, al presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra, al comandate dell’Arma dei Carabinieri della Regione Campania, il generale Maurizio Stefanizzi e al comando dell’Arma provinciale di Salerno, il colonnello Gianluca Trombetti.
“Durante questi anni che ci hanno separato dal quel maledetto 5 settembre 2010 – scrive Dario, fratello di Angelo Vassallo, il sindaco ambientalista di Pollica ucciso con nove colpi di pistola da mani armate ed ancora ignote, mentre stava rientrando a casa a bordo della sua macchina,la Fondazione e l’Arma dei Carabinieri hanno stretto un forte legame di collaborazione per la ricerca della verità su chi ha ucciso il sindaco pescatore. Come già evidenziato in commissione antimafia– racconta Vassallo, riferendosi all’audizione che si è tenuta qualche settimana fa presso la commissione parlamentare antimafia, dove il presidente della Fondazione è stato ascoltato circa l’omicidio del primo cittadino e il presunto operato sospetto di uomini delle Istituzioni e militari, “sul ruolo svolto direttamente o indirettamente da alcuni appartenenti all’Arma nell’omicidio di Angelo, spetta alla Magistratura fare chiarezza, ma da parte mia chiedo il trasferimento dei carabinieri coinvolti direttamente o indirettamente nell’omicidio per incompatibilità ambientale”.
Una missiva di due pagine nella quale Vassallo, facendo nomi, cognomi e dettagli sui militari, sottolinea come, qualche ora dopo l’omicidio del fratello, gli ex militari della stazione di Pollica, lo abbiano querelato a seguito delle dichiarazioni rilasciate ad alcune testate giornalistiche circa i dubbi del primo cittadino sull’operato degli allora militari della locale stazione.
Gustavo Gentile
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