Napoli. Una storia che parte da lontano quella del ponte cavalcaferrovia che collega il piazzale della stazione della circumflegrea di Pianura con il polo artigianale di via
Montagna Spaccata, da quando circa dodici anni fa l’attuale consigliere municipale di Fratelli d’Italia Pasquale Strazzullo, all’epoca militante di Azione Giovani senza incarichi pubblici, lo fece chiudere per inagibilità attraverso un intervento dei vigilidel fuoco che ne impedirono la percorribilità a causa del calpestio marcio che presentava usure e grossi buchi sull’intera superficie che metteva a serio rischio l’incolumità fisica degli utenti. Non mi sarei mai aspettato, dichiara il consigliere, che avrei trovato tanta ostilità nelle istituzioni e nelle giunte che si sono susseguite dal 2006 ad oggi, compresa quella attuale, tanto per intenderci, a discapito di numerosi cittadini residenti che quotidianamente usufruivano del ponte per raggiungere la fermata della cumana o lo stazionamento degli autobus. Un intervento così irrisorio, in quanto sarebbe bastato sostituire le lamiere metalliche saldate sul telaio, spiega il consigliere, che invece ha scatenato per tanti anni solo uno scaricabarile di competenze che ne ha comportato l’aggravarsi della situazione data dallo stato di abbandono totale della struttura. Decine e decine di esposti, interrogazioni ed interpellanze inoltrate negli anni alla SEPSA oggi EAV, Regione, Comune, Municipalità e finanche ministero dei trasporti, per apprendere che in fine il ponte fu realizzato dal Commissariato di Governo nell’ambito di lavori di riqualificazione di più ampio raggio e successivamente affidato per mano del comune alla nona municipalità a cui spetta la gestione e la manutenzione del manufatto. Successivamente, continua il portavoce locale del partito di Giorgia Meloni, acclarato che lo sfortunato ponte fosse di competenza della locale istituzione, si innesco’ un altro meccanismo burocratico e politicamente scorretto che ne insabbiava ripetutamente il ripristino vista la totale mancanza di volontà istituzionale e politica nel voler risolvere la problematica. Solo in riscontro ad un ultimo esposto del sottoscritto attenzionato alla procura della repubblica che in occasione della tragedia del ponte Morandi di Genova dove si scatenò una diffusa psicosi sui crolli dei ponti, vi fu l’interessamento della direzione trasporti della regione Campania la quale invitava EAV e comune a fare chiarezza sulla questione che successivamente, non potendo fare altrimenti, il servizio attività tecniche della municipalità ha preteso che nel piano economico gestionale dell’ente venisse incluso un preciso capitolo di spesa, circa quarantamila euro, da destinare alla messa in sicurezza del famigerato ponte della cumana di Pianura.
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