Napoli. Li tenevano nascosti negli slip e verosimilmente li utilizzavano anche per trasmettere messaggi ai loro accoliti: la polizia penitenziaria del carcere napoletano di Poggioreale ha sequestrato tre microtelefoni ad altrettanti detenuti in regime di alta sicurezza a causa del loro spessore criminale. Lo rende noto l’Osapp. Il segretario provinciale Luigi Castaldo chiede misure idonee che blocchino l’introduzione, sempre piu’ frequente, di telefoni nelle carceri. “Crea grosse difficolta’ operative, – spiega – mette a repentaglio la sicurezza del personale di Polizia Penitenziaria” e, soprattutto, “consente ai criminali di organizzare ulteriori azioni illecite”. Per Castaldo servono “pene severe e strumenti per l’individuazione”. Per il segretario regionale Vincenzo Palmieri, gli agenti lavorano, ormai, “in uno stato d’insicurezza”. Il segretario generale Leo Beneduci, infine, auspica “un segnale forte delle istituzioni: dimostrino che gli agenti sono servitori e non servi dello Stato”. “Come sempre dall’Osapp -organizzazione sindacale autonoma Polizia Penitenziaria va il plauso per l encomiabile lavoro svolto dai poliziotti penitenziari nel contrastare questo increscioso fenomeno che, ad oggi non ha pene severi deterrenti ed allo stesso tempo strumentazioni idonee ed efficaci a frenarne l’uso. Per il segretario regionale Osapp Vincenzo Palmieri, non si può continuare a lavorare in questo stato d’insicurezza.Per il segretario generale Osapp Leo Beneduci è giunto il momento che le Istituzioni siano un segnale forte alla criminalità e dimostrino maggiore interessamento alle sorti di migliaia di uomini servitori dello Stato e non servi.Il Governo si adoperi esecutivamente quanto prima.
Strategicamente parlando al fine di non mettere in discussione la Sicurezza dei luoghi dello Stato e di evitare eventuali seri e più gravi episodi, è ora di dire “BASTA”!
Articolo pubblicato il giorno 19 Ottobre 2019 - 09:15