Le forze curde in Siria prevedono possibili rappresaglie dell’Isis per l’uccisione del loro leader, Abu Bakr al Baghdadi, da parte delle forze speciali statunitensi. “Le cellule dormienti vendicheranno Baghdadi – ha detto il comandante dell’Fds, Mazloum Abdi -. Quindi ci aspettiamo tutto, compresi gli attacchi alle carceri gestite da forze curde in cui sono detenuti migliaia di jihadisti”. “La morte di al Baghdadi non e’ la fine della lotta contro Daesh e il terrorismo, ma solo la fine di un capitolo”. E’ quanto afferma il portavoce del governo dell’iran, Ali Rabii, su Twitter. In sostanza, per la repubblica degli ayatollah la fine del leader dell’Isis Abu Bakr al-Baghdadi in Siria non rappresenta la fine della lotta contro l’organizzazione jihadista e la sua ideologia. Aggiunge infatti Rabii che “il terrorismo dell’Isis e’ sempre crescente ed evidente, ed in crescita a causa delle politiche statunitensi e dei petrodollari nella regione e dell’ideologia takfiri” (termine utilizzato per designare i jihadisti sunniti). “Queste tre cause devono essere eliminate”, cosi’ ancora Rabii.
Articolo pubblicato il giorno 27 Ottobre 2019 - 20:54