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L’associazione AMBC: ‘Le cose che non vengono fatte per evitare eterne crisi dei rifiuti’

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    L’ISPRA ha predisposto uno specifico questionario per i Comuni relativo all'attuazione delle misure di prevenzione della produzione dei rifiuti individuate dal Programma nazionale di prevenzione. Il questionario è articolato in 36 domande elaborate alla luce dell'impostazione del PNPR che ha considerato sia le misure di carattere generale/orizzontale sia le misure specifiche di prevenzione dei rifiuti, in base ad un approccio focalizzato su particolari flussi di rifiuti/prodotti ritenuti prioritari. ll questionario rientra nell’ambito delle attività previste dalla
    convenzione che il ministero dell’Ambiente ha sottoscritto con Ispra sulle attività di ricerca tecnico -scientifica e giuridico amministrativa di supporto alle attività istituzionali del Ministero per garantire l’attuazione dell’articolo 206-
    bis del d.lgs.  152/2006. Qui il questionario: https://www.catasto-
    rifiuti.isprambiente.it/index.php?pg=questionarioprev&width=1366&height=768. Non sappiamo se il comune abbia
    risposto o se risponderà online al questionario. Sappiamo però che passare in rassegna le 36 domande del
    questionario potrebbe rappresentare per i cittadini che pagano la tassa/tariffa (e solo loro, perché i tantissimi evasori
    che continuano a non pagare possono soltanto vergognarsi!) il modo più semplice ed immediato di rendersi conto
    del livello infimo del servizio che ricevono e dell’arretratezza nella quale sono costretti. Ed è questo il motivo per il
    quale l’AMBC lo segnala. Ma in tema di rifiuti occorre <allargare l’orizzonte> e incominciare anche a dire –
    finalmente -che nella regione Campania siamo ancora all’Anno zero, che ad oggi sostanzialmente il Piano regionale
    per i rifiuti http://www.regione.campania.it/regione/it/tematiche/rifiuti non è mai partito -e non per colpa del
    presidente De Luca- e che si continua a non fare ciò che si dovrebbe, che altri -ma non sul pianeta Marte- fanno
    invece da anni. Un esempio. Contarina SpA https://contarina.it/ è una società in house providing a completa
    partecipazione pubblica, diretta e coordinata dal Consiglio di Bacino Priula, che ne detiene la proprietà con il 100%
    delle quote. Si occupa della gestione dei rifiuti nei 50 Comuni aderenti al Consiglio di Bacino Priula, all’interno della
    provincia di Treviso, attraverso un sistema integrato che considera il rifiuto dalla produzione, alla raccolta, al
    trattamento e recupero, producendo un impatto positivo sia sulla natura che sulla vita dei cittadini. Nel 2013
    l’adesione del Comune di Treviso al Consiglio di Bacino Priula ha portato anche il capoluogo della Marca Trevigiana ad
    adottare il sistema di raccolta porta a porta con tariffa puntuale, raggiungendo a distanza di pochi mesi i medesimi
    risultati, in termini di raccolta differenziata, degli altri 49 Comuni. Il Modello Contarina si basa su un sistema di
    raccolta del rifiuto “porta a porta” con tariffa puntuale. Vengono prelevate a domicilio le tipologie di rifiuto urbano
    più comuni (secco non riciclabile, umido, vegetale, carta e cartone, vetro, plastica, lattine) che i cittadini conferiscono
    in appositi contenitori, messi a loro disposizione in comodato d’uso gratuito e contraddistinti da diversi colori. La
    raccolta a domicilio è integrata dagli EcoCentri, centri attrezzati con container per altri tipi di rifiuto urbano: dagli
    inerti agli ingombranti, dagli apparecchi elettrici ed elettronici, ai rifiuti pericolosi. La tariffa del servizio per il singolo
    utente (famiglia, azienda, ente o altro soggetto) viene commisurata all’effettiva produzione di rifiuti. Questo
    incentiva i comportamenti virtuosi, come il compostaggio domestico, e rappresenta un fattore determinante nella
    riduzione della quantità dei rifiuti prodotti. La tariffa per gli utenti è, infatti, costituita da una quota fissa e da una
    variabile: quest’ultima cresce con l’aumentare degli svuotamenti del contenitore del secco non riciclabile e del
    rifiuto vegetale, rilevati dall’operatore con un transponder al momento della raccolta. Tale sistema virtuoso, che si
    instaura a partire dalla differenziazione dei rifiuti e dal riutilizzo della materia riciclabile, è volto a responsabilizzare
    ogni singolo utente, al quale viene chiesto un impegno costante nell’effettuare una precisa raccolta differenziata. Una
    esperienza più che positiva con: il raggiungimento di oltre l’85% di raccolta differenziata, la diminuzione del rifiuto
    secco non riciclabile procapite: 56 kg ab./anno, la tariffa media sensibilmente al di sotto della media nazionale, il
    95,2% di utenti soddisfatti del servizio offerto. Abbiamo maledettamente bisogno, qui e ora, di ben altri
    politici/amministratori e di ben altre competenze, in grado, per esempio, di far decollare il piano regionale sui
    rifiuti e di organizzare anche nel nostro martoriato territorio un servizio come quello che abbiamo segnalato. Ma
    siamo noi che dobbiamo cambiare, non dando più fiducia ad <eletti> esclusivamente dediti a brigare per nomine
    nei consigli di amministrazione, nei collegi dei revisori dei conti e nei consigli provinciali o solamente dediti a
    promettere incarichi e prebende e a contrabbandare finanziamenti dovuti per favori concessi (guarda caso a
    ridosso di elezioni). Ricordiamocelo.


    Articolo pubblicato il giorno 25 Ottobre 2019 - 14:03
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