Una storia drammatica, quella di Franco Mastrogiovanni, insegnante elementare del Cilento morto nell’ospedale di Vallo della Lucania, dieci anni fa, dopo aver trascorso 87 ore legato al letto in Trattamento sanitario obbligatorio.
Dopo il debutto al Napoli Teatro Festival dello scorso giugno, da giovedì 24 a domenica 3 novembre questa tragica storia torna sul palco del Tram, dando il via alla stagione della sala di via Port’Alba: “Il maestro più alto del mondo”, spettacolo di Mirko Di Martino, gode del patrocinio di Giffoni Experience e della Presidenza del Consiglio della Regione Campania, Amnesty International e il Forum dei Giovani della Regione Campania.
Sul palco, l’attore Orazio Cerino – circondato dalla scenografia di Gilda Cerullo e Renato Lori realizzata dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli – ricostruisce le ultime ore di vita di Mastrogiovanni: i tempi scenici sono scanditi dalla cartella clinica e da un crocevia di voci e suoni della vita che intorno a Mastrogiovanni continua, mentre la sua sta finendo.
Il monologo di teatro civile scritto dal direttore artistico del Tram riaccende i riflettori su una vicenda tragica: Mastrogiovanni era stato fermato per eccesso di velocità, per non essersi fermato all’alt dei vigili, poi era scappato in mezzo al mare. Il sindaco firmava l’autorizzazione al ricovero, i vigili urbani lo portavano all’ospedale, gli infermieri lo addormentavano e lo legavano al letto con le fascette. Quattro giorni dopo moriva per edema polmonare senza essere mai stato slegato.
“Lo spettacolo ripercorre una storia vera che si fa fatica a credere che sia vera – racconta Mirko Di Martino -. Sono passati dieci anni dalla morte di Mastrogiovanni, i medici e gli infermieri che lo avevano in cura (si fa per dire) sono stati processati e condannati, ma il Trattamento Sanitario Obbligatorio è ancora lì, sempre più vivo, sempre più utilizzato: in tutta Italia, dal Nord al Sud, si susseguono le tragiche morti di pazienti ricoverati in ospedale con la forza. Sono casi eccezionali, certo, ma che non dovrebbero accadere in nessun caso: sono il frutto di un sistema sanitario che sceglie la via più sbrigativa, che teme il malato e lo riduce a “cosa” da gestire. Ma è lecito obbligare qualcuno a ricevere cure mediche che non vuole? E a chi spetta decidere sul ricovero ospedaliero? Lo spettacolo indaga il complesso rapporto tra cura e detenzione, tra salute e follia, tra diritto e dovere. Oggi che il malato di mente è diventato un peso per la comunità, una minaccia all’ordine sociale, il TSO è la strada più veloce per liquidare in fretta un problema. Anche a rischio che qualcuno ci lasci la pelle. Qualcuno come “il maestro più alto del mondo”.
Prende così il via la stagione teatrale del Tram, che accompagnerà gli spettatori fino a maggio con 15 spettacoli in cartellone, 2 premi Ubu, 7 prime nazionali, 11 prime regionali, 1 spettacolo in realtà virtuale. Tante le novità, tra cui un nuovo orario per lo spettacolo del sabato (ore 19) e tre diverse formule di abbonamento.
Date e orari: da giovedì 24 a domenica 27 ottobre 2019 e da giovedì 31 ottobre a domenica 3 novembre 2019; giovedì e venerdì: ore 21.00 – sabato: ore 19.00 – domenica: ore 18.00
Prezzi
intero: € 12,00 | under 26 e Web: € 10,00
Articolo pubblicato il giorno 23 Ottobre 2019 - 08:57