Giovanni Brusca resta in carcere. Lo ha deciso la prima sezione penale della Cassazione, al termine della camera di consiglio di oggi, che ha rigettato il ricorso presentato dalla difesa del boss di Cosa Nostra, che chiedeva la detenzione domiciliare. Con il suo ricorso, la difesa di Brusca aveva impugnato la decisione del tribunale di sorveglianza di Roma che, il 12 marzo scorso, aveva respinto l’istanza dei domiciliari. Brusca, dunque, resta recluso nel carcere di Rebibbia: la sua pena termina nel 2022, ma già alla fine del 2021, per effetto dei benefici penitenziari, potrebbe essere definitivamente libero. Entro un mese saranno rese note le motivazioni della Cassazione
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