Prosegue il processo per i costi di sepoltura e tumulazione al cimitero di Angri. I due ex custodi, sospesi a seguito dell’indagine della procura di Nocera Inferiore, hanno scelto il silenzio dinanzi al gip. Su di loro pendono le accuse di falso ideologico, abuso d’ufficio e violazione di sepolcro.
I documenti falsi venivano consegnati agli uffici comunali. I suddetti documenti attestavano che la persona da seppellire fosse residente in un comune diverso da quello in cui era deceduto. Dunque capitava che una persona residente a Sant’Egidio, lo fosse invece ad Angri, in modo che la famiglia poteva risparmiare sui costi nel seppellire il proprio caro nel cimitero della stessa città.
Articolo pubblicato il giorno 8 Ottobre 2019 - 20:21