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Inchiesta Olimpo, il teste in aula racconta la genesi delle indagini. Gli avvocati di Greco: ‘E’ un festival’

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Castellammare di Stabia. Dopo una lieve battuta d’arresto riprende con il processo Olimpo che vede imputati, con l’imprenditore Adolfo Greco, alcuni esponenti della criminalità organizzata dell’area stabiese: Raffaele Carolei, Michele Carolei, Luigi Di Martino, Umberto Cuomo, Attilio Di Somma.  Adolfo Greco, ancora una volta, ha deciso di non partecipare al collegamento in videoconferenza dal carcere di Secondigliano. Non hanno rinunciato Di Somma Attilio e Carolei Michele detenuti nella stessa casa circondariale. Presente, in viedeoconferenza, Di Martino Luigi detenuto nel carcere di Milano in regime del 41 bis, ovvero carcere duro. Presenti in aula il pm Cimmarotta, gli imputati Carolei Raffaele e Cuomo Umberto. Questa mattina, il nuovo collegio giudicante presieduto dal giudice Iannone, ha ascoltato il primo teste di polizia giudiziaria, l’ispettore della Squadra Mobile di Napoli Albrizio Diego, coordinatore dell’azione investigativa. L’ufficiale di polizia giudiziaria ha raccontato la genesi dell’inchiesta nata nel Marzo 2013 dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Salvatore Belviso.  Un esame durato più di un’ora nel quale il teste ha risposto alle domande del pubblico ministero. Non sono mancate le polemiche della difesa dell’imprenditore assistito dagli avvocati Maiello e Stravino. Ed è proprio Stravino ad andare su tutte le furie quando il teste commenta una dichiarazione di un collaboratore di giustizia negli anni ’80 nella quale sosteneva che Adolfo Greco fosse referente della Nuova Camorra Organizzata a Castellammare di Stabia. “Cominciamo a commentare le sentenze – dice Stravino – l’ispettore ha detto che un collaboratore di giustizia ha deposto dicendo che Greco era referente della NCO. E’ un fatto escluso con sentenza del Tribunale. Assurdo”.  Non è stata un’indagine semplice – ha riportato il teste – è stata  articolatissima durata oltre tre anni, la vastità dell’indagine è stata dovuta anche al fatto che gli interessi imprenditoriali di Greco sono ampi tanto da superare anche la Provincia di Napoli, dove in un primo momento la figura dell’imprenditore era apparsa come vittima della criminalità organizzata, per il quale si è costituito parte civile contro i clan, ma poi ritenuta anche carnefice. Una buona parte della deposizione si è focalizzata sulla vicenda relativa all’estorsione dell’imprenditore Giuseppe Imperati da parte del Clan Afeltra, dove l’imprenditore aveva chiesto aiuto a Greco a seguito del furto di due camion carichi di merce. Nello specifico Imperati aveva chiesto dei consigli su come affrontare la delicata questione. “Siamo innanzi ad un festival di considerazioni personali – ha esclamato l’avvocato Maiello – Non si fanno così gli esami rispetto ad ipotesi di reato circoscritti in un preciso tempo”. L’ispettore di polizia, dopo gli attacchi della difesa, si è semplicemente limitato a rispondere che stava riportando delle dichiarazioni di Greco tratte dall’attività di intercettazione. “Poiché è in corso un’attività di trascrizione allora dovrebbe essere inibito al teste qualificato di intrattenersi su un contenuto che oggi non è ufficiale” – ha ribadito Maiello. Attualmente la completa mole di intercettazioni non è nelle disponibilità delle parti. Lo scorso Luglio il Tribunale ha nominato i periti che sono a lavoro per la trascrizione delle telefonate delle utenze monitorate. Così il pubblico ministero Cimmarotta ha proposto la sospensione della deposizione del teste in attesa delle trascrizioni. “Noi difendiamo imputato detenuto ed il processo presenta esigenze di urgenza non credo che tutti i testi indicati dal pubblico ministero debbano rispondere a domande connesse alle intercettazioni telefoniche – ha detto il legale di Greco, Stravino –  Si proceda subito perché abbiamo urgenza. Non possiamo rimandarle per un’attività che il pm poteva compiere con incidente probatorio in fase di indagine preliminare. Poteva con incidente probatorio procedere alle trascrizioni, oggi non si può rinviare il dibattimento”. Si ritornerà in aula il 15 ottobre. (emidav)


Articolo pubblicato il giorno 1 Ottobre 2019 - 21:54


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