Ad incastrare la banda di ragazzi che lo scorso luglio pestarono un 19enne di Giugliano, determinate è stata anche una chat di whastapp dove i nove si vantavano e commentavano le loro azioni criminali. L’attività coordinata dalla Procura per i minorenni di Napoli e dalla Procura presso il tribunale di Nola, delegata ai carabinieri di Brusciano, ha consentito di ricostruire la dinamica della violenta aggressione messa in atto lo scorso mese di luglio dal gruppo di giovanissimi – tutti residenti nel rione di edilizia popolare “ex lege 219” di Brusciano – e di individuare sia i partecipi sia i loro ruoli nell’ambito del ferimento particolarmente violento. La vittima riuscì a sottrarsi alla brutalità dei colpi solo grazie all’intervento di una persona estranea che, avendo notato quello che stava accadendo, decise di intervenire. Gli indagati – i due maggiorenni ai domiciliari e i minorenni in comunità – sono accusati di concorso in lesioni gravi, minaccia grave e danneggiamento, aggravati dall’aver agito in più persone e con l’uso di caschi e cinture per colpire la vittima.
L’attività coordinata dalle procure, delegata ai carabinieri di Brusciano, ha consentito di ricostruire la dinamica della violenta aggressione posta in essere lo scorso mese di luglio da un gruppo di giovanissimi -tutti residenti nel rione di edilizia popolare “ex lege 219” di Brusciano- e di individuare sia i partecipi sia i loro ruoli nell’ambito del ferimento particolarmente violento.
Ad alcuni minorenni sono stati contestati altri reati connotati da violenza, quali furto, molestie, minacce gravi e la partecipazione ad una rissa, scatenatasi il 25.8.19 durante la festa dei gigli di Brusciano.
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