Un tema ormai legato a doppio filo quello tra il gioco d’azzardo e la salute pubblica. Si parla non a caso, da qualche anno, di Ludopatia, indicando con questo termine la malattia da gioco d’azzardo, una dipendenza che diventa incontrollabile causando problematiche di salute.
Nel corso degli anni, proprio per questa ragione, si è andati a legiferare cercando di arginare il fenomeno del gioco, di inquadrarlo entro confini più delineati. Uno degli ultimi provvedimenti in tal senso, parlando dal punto di vista cronologico, è stato il noto Decreto Dignità che ha previsto misure restrittive della pubblicità e l’aumento dei prelievi erariali sul gioco.
Si faceva riferimento ad una legge nata sotto il precedente Governo, quello a guida Movimento 5 Stelle e Lega. Lo stesso esecutivo attuale, con il Pd al posto del partito di Salvini, ha voluto confermare l’intenzione di contrastare il fenomeno gioco d’azzardo.
Il contrasto al gioco d’azzardo patologico
A precisarlo è stato il premier bis Giuseppe Conte, che ha dichiarato la volontà di “rafforzare l’azione di contrasto al gioco d’azzardo patologico”. Un punto che può essere condiviso da chiunque, sia dai consumatori finali che dagli addetti alla filiera del gioco legale con denaro attività che, va ricordato, in Italia è legale se svolta sotto concessione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Quindi l’attenzione posta negli ultimi anni al rafforzamento delle misure per in contrasto del gioco d’azzardo patologico sarà ancor di più rafforzata. Per la verità ci sono alcune misure che hanno fatto discutere il settore, soprattutto se si parla proprio del Decreto Dignità: prese di posizione che hanno lasciato perplessi alcuni attori della filiera del gioco, soprattutto perchè prese unilateralmente e senza consultazione con gli esperti.
VLT e Slot Machine
Secondo quanto riportato sul portale Richslots, l’attenzione mediatica si sarebbe focalizzata troppo sulle slot machine e meno su altri giochi, come ad esempio le Videolottery. Il Decreto Dignità avrebbe avuto un impatto maggiore proprio sulle prime, quindi su slot machine fisiche, presenti nei bar o locali preposti, finanche quelle online, e meno su altre tipologie di giochi.
Oggi le slot machine prevedono una identificazione a monte del giocatore tramite documento e non permettono depositi in contanti; viceversa le VLT non hanno tutte queste accortezze e, di conseguenza, il settore potrebbe essere più delicato e critico. Le Videolottery non prevedono
identificazione del giocatore e si basano su ticket per le vincite che possono essere poi riscossi in denaro.
Il garante della privacy, partendo d questa situazione, ha non a caso dato il via libera all’utilizzo della tessera sanitaria come mezzo di identificazione degli utenti VLT a partire dal 1° Gennaio 2020. Un piccolo passo in avanti in attesa di ulteriori legiferazioni.
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