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Fumata nera sul trasferimento di 109 negozi e dei 5.700 lavoratori da Auchan a Conad.

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Lo affermano in una nota congiunta Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, dopo aver visto respinte le proposte elaborate unitariamente ai rappresentanti di parte aziendale, a proposito della operazione che porterà i punti vendita delle catena francese in Italia, nelle mani di Conad. “Proclamato lo stato di agitazione e le assemblee nei luoghi di lavoro”, annunciano i sindacati. Per semplificare la procedura di trasferimento, come si legge nella nota, le tre sigle sindacali hanno proposto di esplicitare fra i contraenti anche i soggetti subaffittuari che diventeranno titolari dei punti vendita; la tutela reale dei lavoratori coinvolti dal passaggio che si vedranno alle dipendenze di aziende con meno di 15 addetti; un meccanismo di responsabilità in solido, in caso di inadempienze a carico dei singoli gestori. Soprattutto, sottolineano i sindacati di categoria, per le imprese neo costituite, “che non sempre presentano garanzie di carattere patrimoniale, è necessario un confronto per definire le intese sulla riorganizzazione del lavoro”. L’impegno di parte aziendale, ricordano infine i sindacati, sulla salvaguardia occupazionale. “Abbiamo ridotto le nostre richieste ad un nucleo essenziale di proposte innovative per far compiere al confronto negoziale un passo in avanti ma purtroppo lo sforzo dei sindacati non è stato compreso e la risposta delle controparti è stata negativa” ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Cisl Vincenzo Dell’Orefice. Mentre i lavoratori che transiteranno entro il 31 dicembre 2019 alle dipendenze delle imprese del sistema Conad avranno applicato integralmente il contratto integrativo Sma, spiega Dell’Orefice, “per gli altri lavoratori, paradossalmente il passaggio avverrà senza nessuna condivisione sul nuovo modello organizzativo”. Le rigidità di parte aziendale, sostiene Dell’Orefice, “sono incomprensibili anche perché ci stiamo occupando dei 109 negozi più performanti”. Per la Fisascat Cisl, prosegue, rimane prioritario applicare le intese sul modello di organizzazione del lavoro, “tema sul quale si registreranno le maggiori criticità per i lavoratori”. E’ emersa una novità importante, evidenzia segretario nazionale Fisascat Cisl, “sul confronto tra Bdc ed altri soggetti interessati a subentrare nella rete sulla ricollocazione dei restanti negozi, che sembrerebbe arrivato ad un buon punto”. “Occorrerebbe proseguire la riflessione”, spiega Dell’Orefice rivolgendosi alla parte aziendale, considerando che “nella complessa gestione di questa vicenda aziendale, per il destino della parte restante della rete commerciale del gruppo Auchan, non si potrà non coinvolgere le organizzazioni sindacali”. Destino occupazionale dipendenti e ipermercati non ricompresi dal passaggio. Il sindacalista ribadisce poi che, contestualmente al trasferimento dei 109 punti vendita, “va affrontata la questione del destino occupazionale dei dipendenti impiegati sia nei magazzini che nelle attività amministrative e commerciali delle sedi di Milano, Brescia, Vicenza, Ancona e Roma”. Dalla controparte, evidenzia Dell’Orefice, “ci attendiamo informazioni di maggior dettaglio sugli ipermercati non ricompresi dal passaggio, come sul ricorso agli ammortizzatori sociali e alle forme di incentivazione all’esodo volontario”. Elemento questo che, per la Fisascat Cisl, “non può comunque prescindere da una ponderata valutazione degli effetti che si potrebbero avere sull’efficienza dei servizi, soprattutto in relazione al rischio di trasferimenti unilaterali”, conclude il sindacalista.


Articolo pubblicato il giorno 1 Ottobre 2019 - 14:26

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