Buon bilancio anche in termini economico-finanziari dell’anno di lavoro appena concluso, un bando per il completamento dell’organico di vertice, nuove iniziative. Il presidente della Fondazione Campania dei Festival, Alessandro Barbano, traccia un quadro positivo del 2019 per l’organismo in house della Regione Campania. Si parte da ‘Adotta un filoso’, iniziativa che ha coinvolto un numero “enorme”, sottolinea Barbano, di scuole in regione, “85 istituti superiori, oltre duemila studenti che hanno prodotto 50 elaborati di cui 6 premiati a Bruxelles”. Una esperienza “meravigliosa che ha visto protagonisti 29 filosofi – aggiunge – una iniziativa piccola, costata relativamente poco, 85mila euro, ma che ha sviluppato molto pensiero critico. Abbiamo dunque assolto il nostro compito istituzionale di intermediazione culturale nel territorio e soprattutto per i giovani. Quindi abbiamo pensato che non poteva essere un ‘una tantum’ e la raddoppiamo. La rinnoveremo a febbraio 2020 e la apriremo con un convegno tematico, puntando a rendere ancora più ricca la pattuglia dei filosofi. Appena apriremo il bando per le scuole, siamo convinti che la richiesta sarà massiccia”. Barbano annuncia anche l’estensione dell’iniziativa alle quarte classi e non solo alle quinte, alle prese con esami di maturità. Il tema centrale, intorno a cui però ancora si lavora, è il senso della legge e la legalità, e l’iniziativa vedrà ancora la collaborazione con la Direzione scolastica regionale. I filosofi andranno più di una volta nelle scuole, anche facendo tutoraggio per i progetti da presentare in concorso.
“Abbiamo iniziato anche a programmare la prossima stagione del Napoli teatro festival – anticipa il presidente della Fondazione – lo scorso anno abbiamo portato in scena 130 spettacoli con un successo di presenze di pubblico, +30% rispetto il 2018. Quindi vorremo costruire un cartellone più ricco anche qualitativamente, con una spinta sugli spettacoli internazionali, nello spirito cosmopolita della rassegna. L’inizio dovrebbe essere anticipato di un paio settimane rispetto l’anno passato (8 giugno, ndr.), e cioè a fine maggio per chiudere a fine giugno. Ci doteremo anche di un nuovo strumento comunicazione per il territorio sviluppato autonomamente intorno al Dopofestival sia Internet che come rivista cartacea”. Barbano sottolinea che i conti della Fondazione “sono in ordine e anche per il prossimo anno ci sono 5 milioni per le nostre attività. Abbiamo avuto un piccolo introito dai biglietti del festival, anche perché la nostra politica è di prezzi bassi che manterremo contenuti per offrire gli spettacoli a una platea ampia. Come Fondazione non spendiamo più di quello che abbiamo, i soldi pubblici te lo impongono. E noi facciamo lavoro certosino di contenimento delle spese”. A novembre, poi, si ripete ‘Quartieri di vita’, teatro di formazione sociale nei Quartieri Spagnoli e in altre zone ‘a rischio’ del capoluogo campano. Infine, pubblicato il bando di evidenza pubblica, che scade a dicembre, per la candidatura per la scelta del segretario generale della Fondazione. “Lo Statuto me lo imponeva – ricorda Barbano – il segretario sarà selezionato da una commissione designata dalla Regione, completando l’organico. I criteri di selezione sono meritocratici, prevedendo specifiche competenze e assegnando un limite minimo di tempo in cui sono maturate”. Iniziato anche il lavoro di digitalizzazione di 14 anni di documenti e audio e video degli spettacoli prodotti dal festival da inserire nel portale regionale unico delle fondazioni e iniziative culturali.
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