False dichiarazioni di residenza in cambio di sconti per la sepoltura e la tumulazione dei defunti. Sono finiti, così, nei guai, insieme ad altre tre persone, i custodi del cimitero di Angri, in provincia di SALERNO. Nella mattinata di oggi, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Nocera Inferiore (SALERNO), i carabinieri della stazione di Angri (SALERNO) hanno eseguito le misure cautelari del divieto di dimora nella provincia di SALERNO e l’interdizione dai pubblici uffici, emesse dall’ufficio Gip del tribunale di Nocera Inferiore, nei confronti di 5 persone, ritenute complessivamente responsabili – a vario titolo – di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, truffa, violazione di sepolcro, abuso d’ufficio e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. In totale, l’inchiesta riguarda 18 persone: tre accusate di spaccio e 15 di truffa, violazione di sepolcro, abuso d’ufficio e falsa ideologia commessa dal privato in atto pubblico. Le indagini, che hanno preso spunto dal decesso, avvenuto il 1/2/2019 di un 19enne di Angri affetto da patologia congenita hanno svelato un traffico di stupefacenti nel territorio del Comune (posto in essere dai 3 soggetti colpiti dal divieto di dimora) e, parallelamente, hanno portato alla luce alcune condotte illecite inerenti alla gestione dei servizi cimiteriali angresi. In particolare, è emerso che due degli indagati, custodi del cimitero, dipendenti del Comune di Angri – a carico dei quali è stata applicata la misura della sospensione dall’esercizio del pubblico servizio – in virtù di un accordo con diversi familiari dei defunti, concertavano la ricezione di dichiarazioni false di residenza delle persone decedute per corrispondere un ammontare inferiore a quanto previsto per la sepoltura e tumulazione del defunto. Nel corso delle indagini, alcune aree del cimitero sono state sottoposte a sequestro preventivo di iniziativa da parte della Stazione di Angri – a causa di gravi carenze e violazioni igienico-sanitarie e di sicurezza rilevate – e nell’ambito dell’operazione, agli indagati, sono state preventivamente sequestrate le somme di denaro profitto dei reati contestati in danno del Comune di Angri.
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