L’Intelligenza Artificiale (IA) e i Bot iniziano a farsi strada anche nel campo del poker online. Ma non si tratta solo di “rumors”, vale a dire voci di corridoio infondate. Stavolta sono gli analisti di Morgan Stanley, nota banca made in USA con sede a New York, a restare sopresi e lanciare l’allarme. Sopresi da cosa? Dalle performance di Pluribus: l’Intelligenza Artificiale di Facebook che gioca, e vince, ai tavoli 6-Max. Ma andiamo con ordine e vediamo cosa sta succedendo nei meandri della tecnologia più avanzata.
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Il futuro si fa strada, la tecnologia evolve e da ora in poi i siti di poker dovranno sicuramente porsi l’obbiettivo di essere lungimiranti e virtuosi. E secondo gli analisti di Wall Street, l’industria del poker online è chiamata ad una sfida importante contro l’Intelligenza Artificiale. Tutto nasce in seguito alle performance di Pluribus, il progetto di IA finanziato da Facebook e dagli informatici di Carnegie Mellon University, una delle università più dinamiche sul fronte delle ricerche di Intelligenza Artificiale applicate al poker. La vicenda ha persino spinto Wall street a declassare di qualche punto il settore del poker online per via del fatto che il Bot di Pluribus creato con Intelligenza Artificiale non solo è in grado di giocare ma anche di vincere. In altre parole Wall street avverte: il settore del poker online, per restare vivo, competitivo e affidabile, deve innovare e contrastare il fenomeno dei Bot, pena il declassamento. Vediamo allora più da vicino cosa sta succedendo e cos’è Pluribus.
Pluribus è sotto gli occhi di tutti. È competitivo, furbo e ama bluffare. Difficile assegnarli un range. Ne ha parlato anche la BBC. Pluribus, il progetto AI di Facebook, ha affrontato 12 poker pro players umani totalizzando una vincita oraria media di $1.000. Ma c’è di più. Il suo sviluppo è costato $150 ed un addestramento di soli 8 giorni e la macchina ha rivelato una capacità di bluff al di fuori della norma, mai registrato finora in un Bot. Questo è stato il campanello d’allarme per Morgan Stanley che ha deciso di tagliare l’Outlook di tre società: TSG, GVC e Playtech. Prima di lui c’è stato Cepheus, nel 2015, poi Claudico e Libratus nel 2017. Tuttavia, la differenza tra Pluribus e i predecessori sta nel fatto che i Bot precedenti erano sostenuti da super computer, quello attuale solo da una macchina standard.
Se da un lato Morgan Stanley ha declassato l’Outlook delle tre società menzionate, dall’altro le Poker Rooms non stanno e non possono stare a guardare. Negli ultimi anni, difatti, le Company coinvolte nel poker online hanno già realizzato investimenti per contenere il pericolo. Quale? Ovviamente quello di perdere profitti, sulle proprie piattaforme, a cause delle vincite di Bot imbattibili anche dai giocatori più esperti. Le Big Company di giochi online si daranno da fare se in ballo ci sono azioni e capitalizzazioni. Così come è plausibile e auspicabile un intervento non solo in termini di sicurezza ma anche sulle normative nazionali sulle frodi telematiche.
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