“Per ottenere appalti pubblici al comune di Santa Maria a Vico non c’era bisogno solo di tangenti o assunzioni di amici e parenti, ma anche di offerte a sfondo sessuale”. E’ quello che ha ricostruito oggi il pm della Dda di Napoli, Luigi Landolfi nel corso della requisitoria, terminata con richieste di condanne. Turbativa d’asta, corruzione reclutamento e induzione alla prostituzione. Queste le accuse per i cinque imputati a carico dei quali è stato escluso l’aggravante camorristico rispetto alle accuse iniziali. Otto anni di reclusione la richiesta per l’ex dirigente del Comune di Santa Maria a Vico, Pio Affinita 8 anni a Angelo Piscitelli, 8 anni a Ernesto Savinelli, 6 anni a Pasquale Valente e 6 anni a Raffaele Caduco. La sentenza è prevista per fine novembre dopo la discussione degli avvocati Francesco Nacca, Raffaele Crisileo. Secondo le accuse della Procura di Napoli, uno dei protagonisti di questa lunga inchiesta, divisa i vari filoni, Angelo Grillo, un imprenditore di Marcianise, attualmente detenuto per omicidio, già processato per questa vicenda, collegato al clan Belforte, avrebbe ingaggiato una escort cubana per ottenere da Affinita, l’appalto della gara di rifiuti sul Comune di Santa Maria a Vico di 4 milioni di euro
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