“Non vogliamo la legge del taglione ma la certezza della pena. Esiste o non esiste? Sono preoccupata ma non mi ritengo sconfitta. Mi auguro una giusta lettura di tutto ciò da parte della classe politica e di chi deve decidere”. Annamaria Torre è la figlia di Marcello Torre, sindaco democristiano di Pagani trucidato a fucilate, a colpi di lupara, l’11 dicembre 1980 in un agguato di camorra. Per quel delitto e’ stato condannato con sentenza definitiva Raffaele Cutolo, il fondatore della Nuova camorra organizzata e ritenuto mandante dell’esecuzione. Cutolo è sottoposto al regime dell’ergastolo ostativo ed oggi la decisione della Grande Chambre di Strasburgo lo riguarda direttamente. “Io sono interdetta da questa decisione – dice la figlia del sindaco ucciso – Interdetta per i tanti boss che sono all’ergastolo ostativo e che ora vedono questa opportunità. Verrebbe da dire che e’ una sconfitta per chi, a cominciare dalle forze dell’ordine, contrasta le mafie in varie modi”. La donna sottolinea che ancor più oggi “il fine pena e’ per i familiari delle vittime innocenti delle mafie. Ieri la sentenza per Brusca, oggi quella di Strasburgo: sono davvero interdetta da queste cose. Noi dobbiamo fare mille sacrifici per accedere a quelli che chiamano ‘benefici’ per i familiari delle vittime, ma a noi nessuno potrà ridare indietro i propri cari”. Annamaria Torre è convinta che “molti approfitteranno di questa decisione di Strasburgo” e chiude dicendo “ci si scandalizza quando un gattino o un cane viene trattato male o ucciso…ma la vita di un essere umano vale ancora qualcosa o no?”.
Articolo pubblicato il giorno 8 Ottobre 2019 - 20:52