Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Napoli, ribaltando una precedente decisione, ha dichiarato legittimo il licenziamento di un dipendente dell’Eav (azienda dei trasporti in house della Regione Campania, ndr) che, secondo le contestazioni sollevate dall’azienda, si e’ recato a giocare una partita di calcio di Prima Categoria malgrado risultasse in malattia. Lo rende noto l’Ente Autonomo Volturno, in un comunicato. “Il giorno 27 ottobre 2017, – spiega l’Eav – pur avendo comunicato di essere in malattia, alle ore 13, lasciava, in compagnia di un’altra persona, la sua abitazione per ritornarvi alle ore 17,35. Dopo pochi minuti, lasciate a casa alcune buste della spesa, si recava in compagnia di altre persone in Via V. , facendo ritorno alla sua abitazione alle ore 19,00; che il giorno 28 ottobre 2017 usciva da casa con un borsone da calcio, salendo su un auto, recandosi prima in localita’ Agnano, dove prelevava altri due uomini suoi coetanei, anche loro con borsoni da calcio e si dirigeva al Centro Sportivo a Cardito, dove alle ore 13,00 iniziava la partita di calcio della quarta giornata del girone A del torneo di Prima Categoria della Regione Campania, alla quale il ricorrente partecipava come calciatore, indossando la maglia numero 10 di una delle squadre impegnate nella competizione sportiva”. Per questa ragione, evidenzia la nota, il lavoratore e’ stato “sospeso dal soldo e dal servizio, e invitato a presentare le proprie giustificazioni” in quanto ritenuto responsabile di avere “gravemente contravvenuto agli obblighi di correttezza, lealta’ e diligenza”. “L’Azienda – e’ scritto ancora nel comunicato – aveva accertato tale comportamento attraverso il ricorso ad investigatori privati con lo scopo di prevenire fenomeni truffaldini a danno della pubblica amministrazione. Il lavoratore si giustificava allegando un certificato di malattia, per le giornate del 27.10.2017 e del 28.10.2017, inviato all’Inps, recante la diagnosi di ‘cervicalgia cefalea'”. “In particolare, secondo il Tribunale, – continua il comunicato – con il suo comportamento il lavoratore aveva aggravato le conseguenze della propria malattia, tenendo una condotta oggettivamente inidonea a garantirsi la rapida guarigione e la ripresa del servizio”. Per il presidente di Eav, Umberto De Gregorio, “e’ sempre doloroso procedere al licenziamento di un lavoratore, ma siamo particolarmente soddisfatti dell’esito della vicenda perche’, dalla magistratura del lavoro, attraverso una corretta interpretazione delle norme che regolano il rapporto di lavoro, giunge il sostegno alle iniziative di Eav volte a contrastare fenomeni negativi quali l’assenteismo ovvero la repressione di gravissimi fenomeni di malcostume a danno dei lavoratori onesti di Eav (la stragrande maggioranza), dei cittadini e degli utenti del servizio pubblico”. “Peraltro – ha detto ancora De Gregorio – i Tribunali del Distretto di Corte di Appello di Napoli hanno sempre largamente confermato la validita’ delle scelte in tale campo operate dall’Azienda, affermando la legittimita’ delle misure volte a prevenire e reprimere fenomeni truffaldini di malversazione del denaro pubblico che peraltro incidono sull’efficienza e la qualita’ del servizio, nonostante gli straordinari sforzi profusi dalla maggior parte dei lavoratori di Eav”. “Il Tribunale di Napoli – ha commentato il legale di Eav, l’avvocato Marcello D’Aponte – ha affermato, in linea con l’interpretazione delle giurisprudenza di Cassazione e, nei giorni scorsi, della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, la piena legittimita’ dei controlli difensivi esercitati tramite strumenti di videosorveglianza, quando siano finalizzati a reprimere abusi e reati. D’altra parte – proseguito ll’avvocato – le inziative adottate da Eav come da diverse altre aziende in house che ho assistito in numerosi procedimenti, la finalita’ specifica di garantire la stragrande maggioranza dei lavoratori che svolge correttamente il proprio lavoro e gli utenti dei servizi pubblici affinche’, come nello specifico caso di Eav, siano garantite condizioni di efficienza della gestione”.
Articolo pubblicato il giorno 21 Ottobre 2019 - 23:28