#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 10 Aprile 2025 - 22:04
14.7 C
Napoli
Napoli, domani si presenta “Nikita: Storia di una camorrista”
Il Napoli lancia la quarta maglia: la Partenope Jersey
Napoli, E-commerce di abiti falsi: 21 indagati
Superenalotto del 10 aprile 2025: nessun “6” né “5+1”, il...
Lotto e 10eLotto, i numeri vincenti dell’estrazione del 10 aprile...
Rita De Crescenzo “Ho meno reati di molti politici. Ora...
Come riconoscere un casinò online affidabile in Italia
Napoli, omicidi in calo del 60% dal 2015: la videosorveglianza...
Al Parco di Ercolano, l’Antiquarium ospita una controversa mostra sui...
Fico spinge per il modello Napoli in Regione Campania
Aggressione a Quarto, il prefetto convoca il Comitato per la...
Pedinamenti notturni e minacce di morte: scatta il divieto d’avvicinamento...
Castellammare, il Museo Archeologico di Stabiae presenta il suo primo...
Pianura, sequestrati 500 kg di alimenti e sanzioni per 15.000...
Benevento, 18enne accusata di stalking torna in libertà
Salerno, rapina una sala giochi armato di bottiglia: arrestato 40enne
Ben Dj: la mia cover di Azzurro bloccata da Claudia...
Bacoli, domani la marcia contro la violenza sulle donne: “Rompiamo...
Le immagini choc del rapimento del 15enne a San Giorgio
Presentato il libro fotografico del controverso maestro dell’immagine Oreste Pipolo
Cannes, Fuori di Mario Martone sarà presentato in concorso
Inter, Marotta: “Triplete? Siamo ambiziosi, basta fare le comparse. Inzaghi...
San Sebastiano al Vesuvio, nasce il Polo della Sostenibilità Ambientale
Napoli, 3,5 milioni per la Casa della Fotografia Mimmo Jodice...
Meret carica il Napoli: “Vinciamole tutte, l’Inter può sbagliare. Noi...
Allarme baby-gang a Quarto, il sindaco Sabino chiede un incontro...
Nuovo romanzo di Lucia Criscuolo: Damasco addio, un addio che...
Sequestro lampo del 15enne: Antonio Amiral ha confessato e cambiato...
Da Muti a Jarre, a Pompei tornano a suonare le...
Inaugurato a Portici il supercalcolatore Cresco8: l’ENEA accelera la ricerca...

Emilio Fede può scontare la condanna ai domiciliari ‘in carcere soffrirebbe’

facebook

SULLO STESSO ARGOMENTO

Deve scontare la pena in “detenzione domiciliare” Emilio Fede condannato ad aprile in via definitiva a 4 anni e 7 mesi per il caso ‘Ruby bis’. Lo ha deciso oggi il Tribunale di Sorveglianza di Milano che ha accolto una delle istanze dell’avvocato Salvatore Pino. I giudici, infatti, osservano che l’ex direttore del Tg4, per il quale era già stato sospeso l’ordine di carcerazione nei mesi scorsi, ha 88 anni, soffre di “alcune patologie” e il carcere per lui “andrebbe contro il senso di umanità”, perché da detenuto sarebbe sottoposto ad “una enorme sofferenza”. Fede rischiava di essere l’unico dei tanti coinvolti nel caso Ruby a finire in carcere a distanza di oltre otto anni da quando è esploso l’affaire delle serate a luci rosse nella villa di Silvio Berlusconi ad Arcore. Già il 12 aprile, pero’, per il giornalista, condannato per aver favorito la prostituzione di alcune ragazze spinte a partecipare alle cene del “bunga-bunga” nella residenza dell’ex premier, era arrivata una buona notizia. La Procura generale milanese, infatti, sempre su istanza della difesa, aveva sospeso l’ordine di carcerazione aprendo, dunque, la strada dei domiciliari. Oggi, dopo un’udienza che si è tenuta due giorni fa, i giudici della Sorveglianza (Gaetano La Rocca, Maria Paola Caffarena e due esperti) in prima battuta hanno respinto la prima richiesta della difesa del giornalista di “differimento dell’esecuzione della pena”. E hanno accolto, invece, l’istanza per i domiciliari perché, scrivono nel provvedimento, la detenzione in carcere per lui, che ha più di 88 anni ed e’ malato, “andrebbe contro il senso di umanità che deve comunque connotare l’esecuzione della pena nel rispetto della dignità della persona”. In questo caso, spiega ancora la Sorveglianza, la carcerazione per Fede sarebbe soltanto “una enorme sofferenza superiore certamente a quella che inevitabilmente consegue a ogni regime detentivo”. I domiciliari, dunque, sono la soluzione “più idonea anche ai fini rieducativi”. L’ex direttore del Tg4, dunque, inizia cosi’ a scontare la pena nella sua casa a Segrate, con tutta una serie di prescrizioni, come succede sempre in questi casi. In particolare, potrà uscire dall’abitazione solo per quattro ore al giorno, tra le 10 e le 12 e tra le 16 e le 18, oltre che per “comprovati motivi di salute”. E non potrà frequentare pregiudicati e “dovrà adoperarsi per quanto possibile al risarcimento del danno”. Ai domiciliari, probabilmente, Fede passerà solo alcuni mesi, perché quando la parte rimanente della pena arriverà a 4 anni, potrà chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali. Affidamento che, invece, ha potuto già chiedere Nicole Minetti, condannata anche lei in via definitiva nel ‘Ruby bis’, perché la sua pena di 2 anni e 10 mesi e’ stata subito sospesa.


Articolo pubblicato il giorno 11 Ottobre 2019 - 21:08


ULTIM'ORA

DALLA HOME

Abbonati per navigare senza pubblicità su Cronache della Campania

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE

Cronache è in caricamento