I fatti del giorno

Di Pietro parla al processo Stato-Mafia: ‘Salvo Lima incassò la tangente Enimont attraverso Paolo Cirino Pomicino’

Condivid

“Anche Salvo Lima incassò una tangente Enimont da Raul Gardini, attraverso i Cct che gli girò Cirino Pomicino”. A rivelarlo in aula, al processo d’appello sulla trattativa tra Stato e mafia è l’ex pm Antonio Di Pietro, sentito come teste dalla difesa del generale Mario Mori. Di Pietro parlando dell’inchiesta Tangentopoli nel 1992 ha riferito dei “collegamenti tra affari e politica” e ha ribadito che “i soldi di Gardini finirono anche a Salvo Lima”. All’epoca Di Pietro aveva avuto anche dei rapporti di collaborazione con i giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. “Il primo che mi disse ‘dobbiamo fare presto, dobbiamo chiudere il cerchio’ fu Paolo Borsellino”, racconta Di Pietro. “L’elemento predominante del collegamento Nord-Sud o affari e mafia, l’ho avuto quando ho avuto il riscontro della destinazione della tangente Enimont da 150 miliardi di lire – dice Di Pietro – e il mio impegno allora era di trovare chi erano i destinatari, perché avevamo trovato la gallina dalle uova d’oro, la cosa che avevamo davanti era la necessitò di trovare i destinatari”. E spiega: “L’ultimo destinatario fu proprio Salvo Lima che però incassò attraverso Cct. Non potemmo sapere molto perché nel marzo 1992 Lima venne ucciso a Palermo e Gardini si uccise”. “Ma si trattava di vedere chi quella parte di tangente di provvista di 150 miliardi di lire li aveva incassati e abbiamo trovato che 5,2 miliardi li aveva incassati Cirino Pomicino, e fu Cirino Pomicino che diede i cct a Salvo Lima”. “Nel 1992, da febbraio a maggio e fino all’omicidio Di Falcone, l’inchiesta ‘Mani pulite’ si allargò e assunse una rilevanza nazionale – dice ancora Antonio Di Pietro nel corso della deposizione rispondendo alle domande dell’avvocato Basilio Milio – Io mi confrontai con Giovanni Falcone che mi disse che le rogatorie erano l’unico strumento per individuare le provviste e mi accennò che da lì si arrivava anche in Sicilia. Ecco perché bisognava controllare gli appalti anche in Sicilia”. Di Pietro parlò anche con Paolo Borsellino “degli stessi argomenti”. “Man mano che si sviluppava l’indagine era più opportuno andare a cercare dove si formava la provvista”.


Articolo pubblicato il giorno 3 Ottobre 2019 - 12:11
Redazione

Siamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina "Redazione" sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura!

Pubblicato da
Redazione

Ultime Notizie

Giovanni Block in concerto al Piccolo Teatro CTS di Caserta

Venerdì 11 aprile, il Piccolo Teatro CTS di Caserta si prepara ad accogliere il cantautore… Leggi tutto

9 Aprile 2025 - 19:07

Giallo a Varcaturo: scoperto cadavere di un 67enne con il volto tumefatto

Giugliano - Un macabro ritrovamento questo pomeriggio a Varcaturo dove i carabinieri hanno scoperto il… Leggi tutto

9 Aprile 2025 - 19:06

Incendio in azienda chimica a Pascarola: nube nera visibile da tutta l’area metropolitana di Napoli

Caivano– Un vasto incendio è divampato questa mattina all’interno dello stabilimento della Chimpex Industriale Spa,… Leggi tutto

9 Aprile 2025 - 18:50

Caivano, maxi incendio in azienda chimica: nube nera visibile da chilometri

Un incendio di vaste proporzioni ha colpito nel pomeriggio un’azienda specializzata in prodotti chimici situata… Leggi tutto

9 Aprile 2025 - 17:39

La dodicesima notte di William Shakespeare con Gianni Sallustro, Nicla Tirozzi al Tin di Napoli

Sabato 12 e domenica 13 aprile, il Tin – Teatro Instabile Napoli ospiterà l'adattamento della… Leggi tutto

9 Aprile 2025 - 17:00

Serie A, gli arbitri della 32ª giornata: Inter-Cagliari a Di Bello; il Napoli a Fabbri

La 32ª giornata di Serie A si preannuncia ricca di sfide decisive per le posizioni… Leggi tutto

9 Aprile 2025 - 16:21