Finale scoppiettante per Italia a 5 Stelle. La kermesse Cinquestelle chiude l’edizione del decennale con Luigi Di Maio sul palco e Beppe Grillo che invece fa il mattatore nel backstage, salutando tutti proprio mentre il capo politico sta iniziando il discorso conclusivo in cui annuncia tre riforme per il 2020, tra cui “una seria legge sul conflitto di interessi”, ma soprattutto che l’esperienza in Umbria si ripeterà anche nel prossimo futuro: “Non faremo alleanze ma proporremo altri Patti civici” come quello che ha unito Pd e M5S, più Italia Viva e Leu, a sostegno di Vincenzo Bianconi per battere Matteo Salvini e il centrodestra a trazione leghista. “Saremo l’ago della bilancia ancora di molti governi a venire”, assicura il ministro degli Esteri, che ribadisce l’intenzione di chiedere all’Europa lo stop alla vendita di armi alla Turchia se non cesserà immediatamente l’azione unilaterale contro i curdi.Di Maio, che abbraccia idealmente Alessandro Di Battista (assente giustificato a Napoli per problemi seri di famiglia), scandisce anche le tappe del nuovo corso pentastellato: fino all’11 novembre c’è tempo per candidature e progetti dei nuovi aspiranti facilitatori territoriali, poi entro il 30 saranno valutati i migliori e a dicembre gli iscritti voteranno gli 80 che lo affiancheranno nella gestione del Movimento. Grillo, però, non rimane ad ascoltare tutto lo speech del suo successore, ma tanto queste novità le ha già sapute da Di Maio e dalla vecchia guardia, che riunisce a pranzo per informarsi di come vanno le cose a Roma e per spingere sull’alleanza con il Pd, spiegando ai suoi commensali – racconta chi c’era – di essere convinto che la gente capirà: serve al Paese.’L’Elevato’ per ben due volte si palesa alla Mostra d’Oltremare, ma sono brevi e veloci i suoi giri tra gli stand, sempre in kart. Però sotto al palco si ferma a chiacchierare con Roberto Fico e Virginia Raggi, altri protagonisti di questa edizione di Italia a Stelle. La sindaca di Roma per un episodio poco piacevole, perché al suo arrivo a Napoli, mentre stava dando alcune dichiarazioni alla stampa un gruppo di attivisti ha iniziato a insultare i cronisti. La situazione è degenerata quando si è presentato anche l’inviato delle ‘Iene’ Filippo Roma: a quel punto sono volati spintoni e parole grosse. Raggi, una volta che si sono calmate le acque, si è detta dispiaciuta di quanto è avvenuto: “Volevano stare con noi, bisogna trovare gli spazi giusti per media e militanti”.Il presidente della Camera, mattatore nella sua Napoli, invece, ribadisce: “Non bisogna tornare ai meetup ma guardare avanti”, perché “un Movimento complesso, che cresce di giorno in giorno, deve avere un’organizzazione che abbia una sua collegialità per andare avanti insieme”. Ecco dunque la ‘benedizione’ alla formula scelta da Di Maio, sottolineando che deve essere “per forza di cose fluida”. Mentre sul malcontento interno taglia corto: “E’ una dinamica molto umana, non dobbiamo dare risposte di scissioni, ma di maturità”. L’unità non è ancora perfetta, ma dopo questa Italia a 5 Stelle i vertici portano via una speranza in più.
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