Torre Annunziata – Ottaviano . Processo alla banda di rapinatori dell’ufficio Postale di Nonio vicino Verbania commessa lo scorso 3 dicembre. Suonato il gong processuale. Erano finite in manette, quattro persone: un 63enne di Cesara, ma originario del napoletano,Ignazio Moccia, carpentiere incensurato che aveva messo a disposizione casa sua come base logistica per i rapinatori, e tre uomini residenti nel napoletano, tutti con precedenti per reati contro il patrimonio, Maurizio Esposito, classe 1974, Nunzio Amato di 25 anni, di Torre Annunziata, Angelo Annunziata classe 1971 di Ottaviano. Le quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Verbania, erano state eseguite il 19 marzo, dai carabinieri del comando provinciale di Verbania insieme ai colleghi di Napoli. Le accuse, per i quattro, sono quelle di rapina aggravata in concorso e possesso illegale di armi aggravato in concorso.
La rapina
Il colpo era stato messo a segno da due uomini, il 45enne e il 25enne, che dalla provincia di Napoli avevano raggiunto il piccolo centro del Cusio. I due, a volto coperto e armati di pistola, sono entrati nell’ufficio postale di Nonio subito dopo la consegna del denaro da parte della Mondialpol; hanno minacciato la direttrice, che ha consegnato loro circa 7mila euro, meno della metà di quanto ricevuto (l’altra parte del denaro era già stata ritirata in cassaforte). Subito dopo la rapina le pattuglie si sono messe alla ricerca dei responsabili, ma i due uomini si erano già rifugiati nell’appartamento messo a disposizione dal 63enne di Cesara.
Le indagini dei carabinieri
I rilievi tecnici eseguiti dai militari dell’Arma intervenuti sul posto hanno permesso di individuare alcune impronte digitali, che hanno portato all’identificazione di un soggetto pregiudicato Amato Nunzio residente in provincia di Napoli. Le indagini sono poi proseguite per individuare il secondo rapinatore Maurizio Esposito che è risultato essere l’organizzatore del colpo . Infine, i carabinieri hanno individuato un terzo soggetto, il 48enne, Annunziata Angelo che si trovava già agli arresti domiciliari nel napoletano. Proprio quest’ultimo avrebbe messo in contatto il 63enne di Cesara, che conosceva perchè aveva lavorato con lui in passato in Campania, con i rapinatori.
Il carpentiere cusiano aveva il compito di ospitare i due rapinatori, giunti sul lago insieme già a fine novembre, per permettere loro di portare a termine il colpo del 3 dicembre. Una volta messa a segno la rapina i due fanno rientro a Napoli: il primo, l’organizzatore, in auto, mentre il secondo, il complice identificato grazie all’impronta trovata dai carabinieri, in treno da Arona.
Ieri si è tenuta l’udienza dinanzi al Gip del Tribunale di Verbania. Il giudice ha utilizzato l’udienza per operare la riunione dei processi tra la procedura di patteggiamento di Moccia Ignazio ( difeso dall’avvocato Giuliano Clementi) e quella col rito abbreviato che riguarda Amato Nunzio e Annunziata Angelo ( entrambi difesi di fiducia dall’avvocato Gennaro De Gennaro) oltre alla posizione di Maurizio Esposito ( assistito dall’avvocato Romano Roberto). La direttrice dell’ufficio postale, persona offesa, ovvero Maria Teresa Simonetti (assistita dall’avvocato Antonello Riccio) si è costituita parte civile. Il prosieguo del processo è fissato per fine ottobre dove è prevista la sentenza.
Articolo pubblicato il giorno 3 Ottobre 2019 - 06:47