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Cava, problemi di vicinato dietro la lite e gli spari in ospedale

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Cava de’ Tirreni. E’ stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore,  Antonio Lambiase, professore in pensione e padre del medico chirurgo Carlo Lambiase che ieri pomeriggio che ha esploso due colpi d’arma da fuoco all’esterno dell’ospedale di Cava de’ Tirreni in seguito a una lite avvenuta in corsia. L’uomo è ritenuto responsabile di porto abusivo di arma comune da sparo e lesioni personali aggravate. Denunciato, invece, per lesioni personali aggravate Pietro Stellato, infermiere presso lo stesso ospedale di Cava e figlio dell’uomo ferito, protagonista della seconda colluttazione nel corso della quale é stato ferito da un colpo di pistola anche il padre del medico che aveva fatto fuoco in precedenza. I militari, guidati dal colonnello Rosario Di Gangi, sono riusciti a ricostruire la dinamica di un pomeriggio di assoluta follia. Dalle indagini è emerso che il padre del medico ha raggiunto l’ospedale di Cava de’ Tirreni in seguito a un’aggressione subita dal figlio a seguito della pretesa dall’infermiere di restare indebitamente in corsia ad assistere agli accertamenti cui era sottoposto il padre Saturnino Stellato (conosciuto come Moreno) e anch’egli infermiere ma al Ruggi di Salerno. Giunto nel piazzale antistante il pronto soccorso, si è sviluppato un acceso confronto, nel corso del quale il padre del medico ha estratto una pistola revolver – regolarmente detenuta ma portata abusivamente – esplodendo due colpi che hanno raggiunto alle gambe il contendente. Il figlio di quest’ultimo ha immediatamente rincorso lo sparatore, riuscendo a raggiungerlo in una traversa attigua. Ne è nata un’altra colluttazione, nel corso della quale il padre del medico è stato raggiunto da un colpo esploso dalla sua stessa arma, riportando lesioni giudicate guaribili in sessanta giorni. Il denunciato, invece, ha riportato una prognosi di trenta giorni. Le indagini dei carabinieri proseguono soprattutto per chiarire la dinamica del secondo ferimento. Le due famiglie protagoniste della sparatoria e della lite abitano a pochi metri di distanza e dietro la lite gli investigatori ipotizzano vecchie ruggini per problemi di vicinato.
“Il nodo legato a chi entra negli ospedali deve essere sempre oggetto di dibattito per un aggiornamento continuo”. Cosi’ Mario Polichetti, sindacalista della Fials Salerno, interviene sulla sparatoria avvenuta all’esterno dell’ospedale di Cava de’ Tirreni  in seguito a una lite in corsia per motivi sanitari. “La decisione dei vertici del ‘Ruggi’ di fare chiarezza su quanto accaduto a Cava de’ Tirreni mi fa ben sperare. I protocolli di sicurezza sono partiti immediatamente”, ha detto Polichetti, sottolineando che “si è evitato il peggio solo grazie al pronto intervento di guardie giurate e forze dell’ordine, ma sulla vicenda va attuata una riflessione sulla sicurezza da garantire a pazienti e personale”. Il sindacalista della Fials Salerno ha quindi chiesto al manager del ‘Ruggi’, “di richiedere al prefetto di Salerno la convocazione di un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che riguardi i plessi dell’Azienda ospedaliera” in quanto si tratta di “vere e proprie cittadelle dove l’incolumità deve essere preservata”.

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Articolo pubblicato il giorno 23 Ottobre 2019 - 07:00

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