Castellammare. Nelle prime ore di questa mattina, in Castellammare di Stabia, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare – emessa dal G.I.P. del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura della Repubblica – nei confronti di una coppia di coniugi (entrambi con precedenti specifici) ritenuti responsabili, a vario titolo, di usura in concorso e tentata estorsione aggravata.
L’indagine, coordinata da questa Procura della Repubblica e condotta dai Carabinieri del citato Reparto, ha avuto la sua origine dalla denuncia sporta, nel luglio del 2017, da un insegnante che, in un periodo di ristrettezze economiche, due anni prima, si era rivolto alla donna per ottenere un prestito a tassi usurari. Il complesso delle attività d’indagine, condotte mediante la meticolosa acquisizione della denuncia da parte della vittima, l’escussione di altri soggetti che si è scoperto essere sottoposti a usura, le individuazioni fotografiche, i sequestri di appunti manoscritti e le attività tecniche, ha consentito di documentare:
– il coinvolgimento di entrambi i coniugi nell’elargire al denunciante un prestito di 1500 euro per poi farsi consegnare interessi usurari pari a 450 euro al mese per 19 mesi, per una somma complessiva di 8550 euro;
– che, a seguito del mancato pagamento degli importi dovuti per quattro mensilità, la donna si era fatta promettere l’erogazione di una somma pari ad un ulteriore 30% sull’importo preteso a titolo di interessi;
– la consumazione del reato di usura, ad opera della sola donna, ai danni di altre due vittime costrette a elargire rispettivamente, 180 euro di interessi per un prestito di 200 euro, e 1400 euro di interessi per un prestito di 1000 euro;
– un tentativo di estorsione posto in essere dalla sola donna che, con l’intento di recuperare le mensilità non pagate, aveva minacciato di morte il denunciante e la sua famiglia;
– le condotte di una delle vittime che, trasformatasi in carnefice, su indicazione dell’indagata, aveva sollecitato il denunciante con chiamate e messaggi a recarsi presso l’abitazione dell’usuraia per corrisponderle le somme pretese.
AI termine delle formalità di rito, la donna, a cui è stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere, è stata associata presso la Casa Circondariale femminile di Pozzuoli mentre l’uomo, destinatario del divieto di dimora nella regione, è stato allontanato
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