Appelli, promesse politiche, riunioni, proclami e invece l’ora che non avrebbero mai voluto arrivasse è arrivata: le abitazioni di via Panoramica a Terzigno, giudicate abusive con sentenza definitiva, saranno abbattute. L’ultimatum a lasciare le case delle 14 famiglie ignare di aver acquistato abitazioni senza concessioni edilizie, nonostante rogiti notarili e mutui con le banche è arrivato dalla Prefettura di Napoli. A partire dall’11 novembre inizieranno le operazioni di sgombero e abbattimento: a dare la brutta notizia ai circa 60 abitanti che vivono in via panoramica nel lotto di case giudicato abusivo è stato il sindaco di Terzigno Francesco Ranieri. L’Ente parco del Vesuvio ha accantonato circa 800mila euro per l’abbattimento, altri soldi li metterà lo Stato, e forse un giorno le spese verranno caricate ancora una volta sulle 14 famiglie che oltre al danno, la beffa e il disastro economico per aver perso la propria casa dovranno anche farsi carico delle spese di demolizione (di solito addebitato ai proprietari o a chi ha commesso l’abuso edilizio).
La notizia ha fatto perdere le speranze di poter evitare il peggio e ieri, una rappresentanza degli abitanti di via Panoramica è andata presso l’Ente Parco ad Ottaviano per l’ultimo appello al presidente Agostino Casillo, erano presenti alcuni sindaci dei comuni vesuviani, oltre a Ranieri di Terzigno, Luca Capasso di Ottaviano, Ciro Buonajuto di Ercolano. Ancora una volta gli abitanti di via Panoramica hanno incassato la solidarietà dei politici ma oltre quello non si è andati. La Prefettura ha chiesto al sindaco di Terzigno di occuparsi dei futuri sfollati, bisognerà trovare loro una sistemazione, certo non potranno dormire per strada e tra quelle persone vi sono anche minori, anziani e disabili. “Dal punto di vista amministrativo possiamo fare ben poco”, ha spiegato il presidente Agostino Casillo, che la sua solidarietà alle famiglie. La solidarietà non servirà a tenere in piedi quelle case, ma oltre questo per il momento sembra non si possa andare. Caduti nel vuoto appelli alla Regione, al Governo, al Presidente della Repubblica, non è stato fatto alcun emendamento nelle varie manovre finanziare per evitare l’ordine di abbattimento.
“Finora non abbiamo mai fatto gesti eclatanti, abbiamo avuto rispetto delle istituzioni. Ma siamo pronti a tutto pur di salvare le nostre case. Non possiamo dormire sotto i ponti” hanno detto gli abitanti che da mesi lottano pacificamente per non vedere demolite le loro case. Tv, appelli, politici, nessuno è riuscito a fermare le ruspe e l’iter burocratico, impietoso e crudele non è stato fermato. Le 14 famiglie avevano acquistato diversi anni fa le case da una società intestata ad una coppia di anziani, in realtà prestanomi del costruttore Andrea Vaiano, una vera e propria truffa visto che per quelle abitazioni è stato fatto un processo per abusivismo edilizio di cui gli ignari acquirenti non hanno saputo nulla fino al processo di Appello. Il costruttore ha venduto loro delle case senza concessione edilizia. Un vero e proprio imbroglio scoperto ormai a cose fatte quando gran parte dei nuovi proprietari aveva già pagato mutui e rogiti dinanzi al notaio.
Dopo anni l’epilogo sembra vicino, e non è affatto felice per le 14 famiglie. Le ruspe si azioneranno presto e loro rimarranno con un pugno di polvere tra le mani.
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