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Camorra, ordinanza in carcere per il killer che tentò di uccidere Anna De Luca Bossa

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    In data 15 ottobre 2019 i Carabinieri della Compagnia di Poggioreale hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di un indagato ritenuto responsabile del reato di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso, commesso nel luglio 2014 nei confronti di ANNA DE LUCA BOSSA.
    L’agguato ad ANNA DE LUCA BOSSA costituisce uno degli innumerevoli atti di violenza commessi sul territorio nella faida tra clan DE MICCO e clan D’AMICO fraulella.
    I provvedimenti emessi negli ultimi anni danno atto della particolare ferocia degli affiliati al clan DE MICCO, che a partire dal mese di settembre 2012 e fino agli ultimi arresti si sono resi autori di continue azioni di fuoco, non di rado culminate in omicidi, al fine di conseguire la supremazia assoluta sul territorio soppiantando le organizzazioni criminali preesistenti o che stavano cercando di farsi strada in seguito alla disarticolazione del clan SARNO.
    Le azioni di fuoco erano prevalentemente eseguite sulle piazze di spaccio e dirette ad accaparrarsi in maniera esclusiva la gestione del traffico di sostanze stupefacenti.
    ANNA DE LUCA BOSSA è persona inserita da sempre nelle dinamiche criminali, sorella di ANTONIO DE LUCA BOSSA, Tonino o sicc e figlia di TERESA DE LUCA BOSSA, entrambi detenuti e sottoposti al regime di cui all’art. 41 bis ord. pen..
    E’ stata la compagna di MINICHINI CIRO o cartone, anch’egli detenuto e sottoposto al regime di cui all’art. 41 bis ord. pen.
    La faida tra il clan DE MICCO ed il clan D’AMICO è costata ad ANNA DE LUCA BOSSA anche la perdita di un figlio, MINICHINI ANTONIO, ucciso in data 29.1.13 dai DE MICCO per errore mentre si trovava in compagnia di CASTALDI GENNARO, soggetto appartenente al clan D’AMICO.
    L’identificazione dell’autore dell’agguato, soggetto inserito nel clan DE MICCO, è avvenuta attraverso le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia riscontrate dalle attività di Polizia Giudiziaria.


    Articolo pubblicato il giorno 16 Ottobre 2019 - 11:30

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