Napoli. Quella di Yesak Assefa 5 anni è una storia a lieto fine: grazie ad un intervento salvavita fatto al Policlinico di Napoli. Era stato già operato a Napoli quando aveva appena un anno, arrivato in Italia grazie all’interessamento dello zio, parroco ad Acerra. Yesak aveva una gravissima malformazione al cuore con l’assenza completa della valvola tricuspide e la metà destra che non si era formata. Dopo il primo intervento, a distanza di 4 anni, Gaetano Palma, responsabile dell’Unita’ operativa semplice di Cardiochirurgia pediatrica dell’azienda ospedaliera universitaria, coadiuvato dai cardiochirurghi pediatrici Raffaele Giordano, Sabato Cioffi e Sergio Palumbo, ha sottoposto il piccolo a un nuovo intervento al cuore durato 5 ore che ha permesso al sangue di arrivare direttamente, e con più facilità, ai polmoni per ossigenarsi. Ancora una volta, tra difficoltà soprattutto burocratiche, è riuscita l’impresa di realizzare un ponte umanitario che ha coinvolto la Direzione generale della Federico II e la Regione Campania. Yesak vive ad Addis Abeba, con la mamma, il papà e un fratellino e presto potrà tornare a casa. “Sono orgogliosa che nell’azienda ad un’assistenza sanitaria di eccellenza si affianchi la capacità dei professionisti di superare le barriere e costruire reti solidali, in sinergia con la Regione Campania. Auguro a Yesak un futuro sereno e alla sua famiglia desidero rinnovare il nostro impegno, cosi’ da continuare a rappresentare per loro un saldo punto di riferimento”, sottolinea Anna Iervolino, direttore generale dell’Aou Federico II. Biruk, lo zio di Yesak, da oltre 12 anni sacerdote nella diocesi di Acerra, ha mantenuto i contatti con la Federico II e ha organizzato il viaggio e i trasferimenti.
Articolo pubblicato il giorno 23 Ottobre 2019 - 12:10