Polizia e guardia di finanza hanno sequestrato diversi beni a un 45enne beneventano, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto pericoloso “poiché – scrive il procuratore generale, Aldo Policastro – viveva stabilmente dei proventi di attività delittuose, in particolare di usura e spaccio di droga”. Con il denaro che aveva incassato l’uomo aveva acquistato un bar al rione Libertà (base dello spaccio), sottoposto a sequestro con nomina di un amministratore giudiziario. Il decreto del tribunale di Napoli ha poi disposto che fossero sottratti alla disponibilità del 45enne: un locale deposito adiacente al bar; un’autovettura Audi; un motociclo Honda; libretti postali, carte postepay, conti corrente intestati sia a lui che alla moglie per un valore di circa 60mila euro. La proposta di sequestro, formulata da procura e questore, fa seguito a mirate e indagini anche di carattere patrimoniale, svolte dalla squadra Mobile e dal nucleo polizia Economica-Finanziaria, che hanno accertato la disponibilità, in capo al soggetto, di beni sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati ma intestati a prestanomi.
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