Batterie dei ripetitori di telefonia mobile rubate in Italia e rivendute sul mercato africano perché alimentassero di energia elettrica i villaggi di Paesi come il Burkina Faso, il Marocco e il Togo. A repentaglio la sicurezza nazionale dato che, in caso di blackout nelle zone interessate dai furti, non sarebbe stato possibile usufruire dei telefoni cellulari. Un’inchiesta della procura di Salerno delegata alla Guardia Costiera ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per dieci indagati, ritenuti responsabili di aver messo su un’associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione di accumulatori in uso alle stazioni di telefonia mobile. Uno degli indagati, irreperibile stamani, secondo gli investigatori, si troverebbe in Africa. Le persone destinatarie di misura cautelare hanno tutte tra i 40 e i 50 anni; sette di loro sono italiane e tre di nazionalità straniera. L’indagine é cominciata, con intercettazioni, diciotto mesi fa, quando Tim ha denunciato l’ennesimo furto in uno dei suoi ripetitori nel Casertano. Ma, questa volta, la compagnia telefonica aveva installato sulla batteria un ripetitore Gps per ricostruire il tracciato che passa dal porto di Salerno. Li’, nascosto in un container caricato a bordo di una nave mercantile diretta in Africa, e’ stato ritrovato l’accumulatore di energia. Tra il 2016 e il 2017, sarebbero stati effettuati, sull’intero territorio nazionale, 1.300 furti di 8mila batterie, indispensabili a garantire il funzionamento delle telecomunicazioni in caso di assenza di energia elettrica e il cui valore e’ di oltre 3 milioni di euro. I militari della Capitaneria sono riusciti a recuperarne circa un migliaio, già restituite alla compagnia telefonica. “Abbiamo appurato che era un’attività svolta in maniera professionale da chi era dedito al traffico illecito di questo tipo di materiale”, spiega il comandante provinciale di Salerno della Guardia Costiera, Giuseppe Menna, a margine di una conferenza stampa, rimarcando che “la mancanza degli accumulatori di energia dai ripetitori mandavano in tilt le telecomunicazioni e sarebbe stato un problema di sicurezza del Paese in zone che correvano il rischio, per giorni, di non avere alcun servizio”. L’indagine é stata condotta anche con la collaborazione della gendarmeria francese che, in Togo, e’ riuscita a trovare un’altra batteria occultata in un carico merci. Per eseguire le misure, questa mattina, è stato necessario anche l’ausilio dei militari della Guardia di Finanza del comando regionale della Campania. Il procuratore facente funzioni, Luigi Alberto Cannavale, sottolinea che “nell’osservatorio nazionale istituito al ministero dell’Interno per i furti di rame e’ considerato come fenomeno degno di investigazione, a livello nazionale, il furto delle batterie dei ripetitori di telefonia perché e’ indicata come situazione di pericolo della sicurezza nazionale”.
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