Si chiama “Regalami un sorriso” ed è un progetto che nasce da un’intesa
tra ASL Napoli 1 Centro, Rotary Club Napoli Castel Sant’Elmo, Istituto
Statale per odontotecnici Alfonso Casanova di Napoli e Casa Circondariale
G. Salvia di Napoli Poggioreale. L’obiettivo è quello di realizzare, e
donare, 20 protesi mobili a detenuti della Casa Circondariale di
Poggioreale che altrimenti non avrebbero le possibilità economiche di
provvedere in autonomia.
A mettere a disposizione i fondi necessari è il Rotary Club Napoli Castel
Sant’Elmo, dando vita ad un eccellente esempio di collaborazione tra
Istituzioni e mondo dell’associazionismo non profit. I volontari rotariani
forniranno anche la necessaria assistenza odontoiatrica mentre gli
specialisti dell’ASL Napoli 1 Centro provvederanno alla necessaria
preparazione di igiene orale dei detenuti. Fondamentale il ruolo
dell’Istituto Statale Alfonso Casanova che con docenti e allievi di
Odontotecnica realizzerà le protesi in Alternanza scuola lavoro (oggi
denominata Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento).
«Siamo felici di poter fare la nostra parte nell’assicurare un sorriso ai
detenuti della casa circondariale. Sentiamo forte l’esigenza di sostenere
il percorso difficile della detenzione garantendo la salute di quanti
devono giustamente scontare la propria pena. Essere in carcere non deve
mai significare dover rinunciare alle cure o, come in questo caso al
proprio sorriso – questo il commento del direttore generale Verdoliva».
«Fondando sull’esperienza già maturata nei due anni precedenti con le case
di pena di Poggioreale e di Secondigliano – ha commentato la Dirigente
scolastica del Casanova Mira Masillo – puntiamo da ora a dare vita al vero
scopo di questa progettualità, rendere i detenuti autonomi nella
costruzione di semplici protesi mobili grazie alla sezione carceraria del
Casanova per odontotecnici».
La Direttrice della Casa circondariale di Poggioreale, Maria Luisa Palma,
ha sottolineato «la doppia valenza sociale dell’azione che punta sia al
valore prioritario della dignità della persona umana, favorendone il
recupero anche attraverso un migliore aspetto fisico e migliori condizioni
di salute, sia al reinserimento dei detenuti nella società e nel mondo del
lavoro».
«È questo un problema sociale e non può gravare esclusivamente su chi si
occupa del trattamento penitenziario e dell’esecuzione della pena – hanno
precisato il Presidente del Rotary Club Napoli Castel Sant’Elmo Eugenio
D’Angelo e la Past President Rosanna Stellato -; ecco il perché della rete
di azione tra vari Soggetti che, ciascuno secondo le proprie competenze,
collabora condividendo la prospettiva finale del processo di integrazione
sociale e di profondo cambiamento culturale, necessario per un progetto di
società solidale e inclusiva».
Articolo pubblicato il giorno 9 Ottobre 2019 - 14:31