Clan Zagaria e gli appalti ‘sull’idrico’ in Regione: sono i principali ingredienti dell’inchiesta Medea. Nel 2015 gli arresti, nel 2018 la sentenza di primo grado e ieri pomeriggio il verdetto d’Appello. La Corte partenopea ha condannato Giuseppe ‘Pino’ Fontana a 10 anni di reclusione. L’imprenditore di Casapesenna è accusato di associazione mafiosa. Sei anni, invece, a Tommaso Barbato: già senatore dell’Udeur, il 66enne di Marigliano Francesco Picca, risponde di concorso esterno al clan dei Casalesi. Quattro anni e due mesi la pena stabilita per Alessandro Cervizzi, 57enne di Caserta, militare dell’Arma: la Procura gli contesta i reati di corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio. Due anni (pena sospesa), infine, per Carmine Lauritano: il 55enne di Marcianise è imputato per intestazione fittizia di beni. Pene leggermente più basse quelle decise in Appello rispetto ai verdetti del tribunale di Napoli Nord: Fontana aveva incassato 14 anni e 6 mesi, Barbato 7 anni e Cervizzi 4 anni e mezzo. Le motivazione della Corte partenopea saranno rese note entro i prossimi 90 giorni. Una volta depositate, gli avvocati valuteranno la possibilità di presentare ricorso in Cassazione.
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