Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli partecipa alla mobilitazione contro il riscaldamento globale ospitando fino al 31 maggio 2020 “Capire il cambiamento climatico – Experience exhibition”, uno spazio narrativo e interattivo in cui i visitatori che arrivano da tutto il mondo per ammirare i tesori di Pompei e delle celebri collezioni, dalla Farnese alla Magna Grecia, potranno approfondire le cause e gli effetti della crisi ambientale. “La sfida è grande e invita i musei ancora una volta a confrontarsi con l’attualità – spiega il direttore Paolo Giulierini – ambiente e clima sono oggi i temi centrali nel dibattito globale e coinvolgono in un crescendo entusiasmante i giovani di tutto il mondo”. Prodotta da OTM Company e Studeo Group, in collaborazione con National Geographic Society, la mostra è realizzata con la curatela scientifica di Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana. “Il rapporto tra uomo e ambiente è stato conflittuale sin dall’antichità – ricorda Giulierini – gli antichi non erano migliori di noi nel rapportarsi con la natura, basti ricordare i fenici in Libano e gli stessi romani – nota – il MANN che vogliamo e per il quale stiamo lavorando vuole essere un museo ‘ecologico’, dal punto di vista dell’energia ma anche nei comportamenti e negli stili di vita”. La mostra comprende centinaia di immagini in un ambiente immersivo, nelle sale in prossimità del Salone della Meridiana. Tra gli autori il canadese Paul Nicklen, vincitore cinque volte del World Press Photo, il Premio Pulitzer Melissa Farlow, il documentarista Pete McBride, James Balog, Gerd Ludwig e Joel Sartore, uno dei più grandi fotografi viventi, specializzato nella rappresentazione del mondo animale. Focus sull’inquinamento da plastica e sugli incendi ma ci saranno anche le breaking news ambientali. “Viviamo in un momento cruciale della storia dell’umanità, occorrono al più presto misure senza precedenti”, è il messaggio di Mercalli. “Ancora poche aziende e cittadini misurano le proprie emissioni di CO2 e adottano azioni per abbassarle- dichiara Olivier Jacquier CEO di ENGIE Italia – in qualità di global active partner, abbiamo scelto di sostenere la mostra. ENGIE, negli ultimi 5 anni ha dimezzato le proprie emissioni di oltre il 50%”. Quattro i percorsi didattici calibrati per i più giovani, dalla scuola d’infanzia fino alle secondarie. In un laboratorio i ragazzi produrranno un appello video per l’educazione all’ecologia. Tra le prossime iniziative del Mann, il 21 novembre un documentario in anteprima mondiale firmato dal National Geographic, la riattivazione delle fontane pubbliche all’interno del Museo e la promozione di una borraccia termica. Thalassa, la prossima mostra archeologica, dal 5 dicembre, sarà dedicata all’archeologia marina e al rapporto tra l’uomo e il Mediterraneo.
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