Cantante, attrice, autrice di libri per bambini, icona Disney e gay assieme, Julie Andrews mette insieme tutti e il suo successo è trasversale. Straordinario talento unito ad eleganza e carismatica personalità con sfumature anarchiche proprio come Mary Poppins, personaggio che ha consegnato la Andrews alla notorietà. “Continuerò a lavorare fino a quando non potrò più lavorare”, dichiarò. E la sua carriera, lunga settant’anni è andata infatti ben oltre quei ruoli leggendari e ora la Mostra del cinema di Venezia 2019 le conferisce un Leone D’oro alla carriera, iniziata come bambina prodigio con il dono di un’estensione vocale di quattro ottave. Oltre a “Mary Poppins” (1964) e “Tutti assieme appassionatamente” (1965), due pietre miliari del musical per famiglie, Julie Andrews ha fatto di più. La prima interprete a teatro di Camelot e My Fair Lady prima dell’Oscar per Mary Poppins. Hitchcock la scritturò perché garanzia di successo al botteghino. Sposò il regista Blake Edwards, d’accordo con lei nel cercare alternative alla commedia musicale classica ma fu impresa ardua.
Oggi, dopo che Paola Baratta – presidente della Biennale di Venezia – ha ammirato la sua capacità di aver conciliato il successo popolare con le ambizioni artistiche, con il il Leone d’oro alla carriera Julie ha aggiunto: “È un vero piacere ricevere questo premio da parte del primo festival del cinema nel mondo. Mi considero una persona così benedetta per aver dedicato la maggior parte della mia vita alla recitazione. Grazie al pubblico che supporto il cinema e la sua magia”.
Articolo pubblicato il giorno 2 Settembre 2019 - 17:28