Nessun assegno di mantenimento, anzi, dovrà addossarsi tutta la colpa della separazione. Protagonista della storia una signora romana – il cui ricorso è stato respinto in Cassazione – che, come scoperto dal marito al momento dell’esplodere della crisi coniugale, aveva sposato anche un altro uomo in Egitto, paese in cui trascorreva le vacanze. I giudici della sesta sezione civile del ‘Palazzaccio’, con un’ordinanza depositata oggi, hanno confermato la sentenza con cui la Corte d’appello di Roma, sulla scia della decisione gia’ presa in primo grado, ha addebitato alla signora la separazione, respingendo tutte le sue richieste, volte ad ottenere l’assegnazione della casa coniugale e la corresponsione di un assegno di mantenimento: con il suo ricorso in Cassazione, la donna lamentava che i giudici del merito non avessero spiegato affatto quali fossero i criteri per cui avevano preferito una ricostruzione dei fatti – quella relativa alla “relazione sentimentale” con l’egiziano con il quale aveva sottoscritto un contratto di matrimonio – piuttosto che l’altra, da lei fornita, per cui questo documento di nozze era solo “un salvacondotto necessario per viaggiare in sicurezza all’interno di Paesi per cui la sicurezza personale di una donna può essere ad alto rischio”. La Suprema Corte ha ‘bocciato’ il ricorso della signora, ritenendo le sue argomentazioni inammissibili e condividendo le conclusioni dei giudici del merito sulla validità del “quadro indiziario”: “il marito ha scoperto dopo tempo il tipo di vita che conduceva la moglie quando si recava in vacanza in Egitto – si legge nell’ordinanza depositata oggi in Cassazione, che richiama la decisione dei giudici d’appello – e a quel punto è esplosa la crisi coniugale, costellata da reciproche denunce e culminata con l’instaurazione del giudizio di separazione”.
Articolo pubblicato il giorno 16 Settembre 2019 - 17:43